Hurricane Jessie

Jessie White: una gentildonna in camicia rossa

di Andrea Olmo


Sfruttando le sue conoscenze sanitarie si dedicò allo studio della pellagra, una grave patologia causata da carenza di Vitamina B3, studiando i possibili apporti dietetici volti a mitigare e sconfiggere la malattia.
Nel 1877 pubblicò il libro La miseria in Napoli, un attento studio sulle gravi condizioni socio-economiche delle plebi partenopee. Effettuò, inoltre, una lunga indagine sulla situazione dei minatori siciliani, culminata nella pubblicazione del libro Le miniere di zolfo in Sicilia nel 1894.

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Ma la signorina Uragano non tralasciò la sua passione per il giornalismo che l’aveva portata ad essere la prima donna giornalista britannica, pubblicando ben 143 articoli in 40 anni soprattutto per il quotidiano americano The Nation, e per la Nuova Antologia di Firenze.
Nel frattempo, nel 1882, il suo amato Alberto morì proprio il 2 giugno, lo stesso giorno della morte di Garibaldi. Con ammirevole dedizione Jessie si dedicò, con l’aiuto del Carducci, a completare le opere del marito, riunendole nei volumi di Scritti letterari e scritti politici.

Nello stesso anno pubblicò una biografia di Garibaldi, seguita da una di Mazzini nel 1886 dal volume Agostino Bertani e i suoi tempi, dedicata al medico personale dell’Eroe dei Due Mondi, e da scritti sulla vita di Carlo Cattaneo, Giuseppe Dolfo, Giovanni Nicotera, e, ovviamente, del marito Alberto Mario.
Scrisse, inoltre, i volumi storici I garibaldini in Francia e The birth of modern Italy, quest’ultimo pubblicato postumo.
Nel 1897, l’ormai sessantacinquenne Jessie iniziò una nuova avventura, ottenendo una cattedra di Letteratura inglese all’Università di Firenze.
E proprio a Firenze Jessie White Mario passò a miglior vita, il 5 marzo del 1906. Migliaia di persone assistettero ai suoi funerali, mentre 100 ragazze spargevano petali di rose al passaggio del carro funebre. La coraggiosa garibaldina inglese fu sepolta a Lendinara, accanto al suo amato Alberto.

Carducci ricordò la sua amica con le seguenti parole: E’ una grande donna, cui noi italiani dobbiamo molto.
Ma forse, il miglior epitaffio per Hurricane Jessie, sono i versi del ritornello della Bella Gigogin: Daghela avanti un passo, delizia del mio cuore…


Immagine nella pagina:
Il Battaglione Inglese appiè della Torre Rotonda della cittadella di Milazzo
(particolare), 1860, litografia a colori

Fine.
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Aprile-Settembre 2007 (Numero 7)

Anita Garibaldi, Museo Civico del Risorgimento, Bologna
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