Il ballo delle debuttanti, un falso storico?

di Alessia Branchi

11_debuttanti02 Digitando Congresso Danzante, Francesco Giuseppe, che fu uno dei più importanti promotori, ecco che ci imbattiamo in argomenti a noi più vicini, ma ancora non esaurienti.
I documenti ci riportano che al Congresso parteciparono le delegazioni diplomatiche di quasi tutte le nazioni europee; dall’ottobre 1814 al giugno 1815 quindi Vienna, ed in particolare il Dipartimento di Stato nel Palazzo Ballhausplatz, sede del Principe di Metternich, divenne il cuore del continente per la sua centralità politica. Ma è interessante sapere che durante tutti questi mesi si cercò di rendere il soggiorno delle personalità d’alto rango il più piacevole possibile.
E con questo sì che entriamo nel vivo del nostro argomento.

Fu il susseguirsi di molte riunioni informali, di balli quotidiani e di altri mille divertimenti che fecero venir in mente al Principe Charles Joseph de Ligne la famosa immagine del Congresso Danzante, piuttosto che una riunione delle potenze vincitrici nata dall’esigenza di dare un nuovo assetto e un nuovo ordine all’Europa devastata e ridotta allo stremo dalla lunga guerra contro l’Imperatore francese.

Ma chi era Charles Joseph de Ligne? È con lui e su di lui che il mio lavoro si è diretto e risolto, per il gusto e il piacere di ripescare le parole da lui scritte. Una breve ricerca mi ha permesso di arrivare a Anecdotal Recollections of the Congress of Vienna scritto e tradotto in inglese dall’autore Comte A. De La Garde-Chambonas, presente in un paio di copie tra gli archivi di Bologna, uno nella Biblioteca di Villa Spada e l’altro nella Biblioteca della Musica.
Il libro, edito a Londra nel 1902, si apre proprio con la presentazione del Principe de Ligne, personaggio chiave ed estremamente importante per la riuscita del Congresso. Dilettandomi negli aneddoti che l’autore scrive su di lui, finalmente le sue parole The whole of Europe is in Vienna. The tissue of politics is embroidered with fêtes, and inasmuch as at your age one is fond of joyous gatherings, balls and pleasure, I can assure you beforehand of a series of them, because the Congress does not march to its goal, it dances. It is a royal mob… Finalmente uno scritto storico in cui emerge, attraverso la scrittura, l’aspetto puramente godereccio del Congresso; allora è proprio vero che il Congresso non procedeva nei suoi obiettivi.

Proseguendo la lettura, in ogni capitolo l’autore si sofferma su un Ballo, piuttosto che Gran Balli serali, piuttosto che in digressioni sul Valzer e sulla Danza. Organizzati secondo un cerimoniale splendido e di rigida etichetta, i Gran Balli erano diventati delle tappe fondamentali del Congresso, dove vi prendevano parte solo persone di alto rango.


Immagine nella pagina:
J.B. Isabey, The Congress of Vienna (particolare)
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Ottobre-Dicembre 2008 (Numero 11)

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Modello di abito per il Ballo delle Debuttanti
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