Il nostro uomo a Kabul

Sir Pierre Louis Cavagnari e il Grande Gioco

di Andrea Olmo

Il Grande Gioco: definizione che indicava quella sorta di partita a scacchi diplomatico-militare giocata dall’Impero Britannico e dalla Russia Zarista e resa famosa dal romanzo Kim di Rudyard Kipling, pubblicato nel 1901. Definizione coniata, in realtà, molto tempo prima intorno al 1840 dal Capitano Arthur Conolly dell’Esercito di Sua Maestà Britannica. Teatro dello scontro tra le due potenze, l’India e l’Asia Centrale. Posta in gioco: l’India Britannica, e forse il dominio sull’intera Asia…

Per tutto il XIX secolo e fino all’accordo Anglo-Russo del 1907, dalle fertili pianure dell’India al gelido deserto del Takla-Makan, dagli esotici emirati di Bukhara e Samarcanda fino alle inaccessibili montagne dell’Afghanistan, militari, avventurieri, spie, agenti zaristi in missione scientifica, ufficiali inglesi in licenza di caccia, feroci emiri, selvagge tribù, e talora interi eserciti, si fronteggiarono sull’immensa scacchiera del continente asiatico, in una dura lotta senza esclusione di colpi.

Molti sono i nomi degli uomini che giocarono questa eroica partita: da Arthur Conolly, inventore del termine Grande Gioco, decapitato dall’emiro di Bukhara per essersi rifiutato di convertirsi all’Islam, a Eldred Pottinger, il salvatore di Herat dall’assedio persiano del 1837; dal Generale Mihail Cernaiev detto il Leone di Taškent, al misterioso Capitano Vitkevic; dall’erculeo Colonnello Frederick True Blue Burnaby, a Sir Francis Younghusband, l’ultimo e forse il più grande dei giocatori; fino alle centinaia di oscuri pundits, gli impiegati indiani del Servizio Cartografico Indiano che, travestiti da pellegrini maomettani o da lama buddisti, cartografavano a rischio della loro stessa vita le sconosciute regioni dell’Asia Centrale, nel nome della Kaiser-i-Hind, la Regina Vittoria, Imperatrice dell’India.

Ma uno dei giocatori attira il nostro interesse più degli altri forse perché il suo cognome ce lo rende in qualche modo vicino e familiare. Un cognome in una lingua che raramente fu udita in quelle lande lontane e misteriose.


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Sir Pierre Louis Napoléon Cavagnari

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Aprile-Settembre 2010 (Numero 16)

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