Contributi

Il numero sempre crescente di immigrati italiani in Brasile, che raggiunse una dimensione notevole alla fine del XIX secolo, in particolare a São Paulo e nel Rio Grande do Sul, ha avuto la sua fase embrionale nella città di Rio de Janeiro, allora capitale dell'Impero.
Indubbiamente, il matrimonio dell'Imperatore Pedro II con Teresa Cristina di Borbone, principessa del Regno delle Due Sicilie, fu l'evento fondamentale in questo processo di ambientamento culturale.

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L’aurora boreale è uno dei fenomeni più affascinanti offerti dalla natura. Una magia di forme luminose, mutevoli ed evanescenti, quasi “danzanti”, che colorano con tonalità dal verde al blu, dal rosso al viola i cieli notturni, incantando chi ha la fortuna di assistervi.
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Nel 1530 Bologna ospitò l’incoronazione a Imperatore del Sacro Romano Impero di Carlo V, l’Asburgo sul cui impero non tramontava mai il sole. Ma perché questa cerimonia, considerato che fra i tanti titoli di Carlo, Re di Spagna e delle Due Sicilie, delle Indie Occidentali (localizzate nel Centro e Sud America), Duca di Borgogna, Principe dei Paesi Bassi (Olanda, Belgio, Lussemburgo) e Arciduca d’Austria, vi era già quello di Imperatore dei Principati Germanici con una incoronazione avvenuta ad Aquisgrana nel 1520? E perché proprio a Bologna?
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È il settembre del 1793, a Parigi, e un bambino di 9 anni viene abbandonato per strada in quanto la famiglia non riesce a mantenerlo, si chiama Marie-Antoine. Sembra certo che la sua famiglia fosse numerosa: pare che i genitori (Marie Jeanne Pascal e Jean Gilbert Carême) avessero generato fra i 15 ed i 25 figli. Secondo la leggenda il padre lo portò a pranzo in una trattoria e, saldato il conto, gli disse: Questi sono gli ultimi soldi che posso spendere per te, poi se ne andò.
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Ero in strada con una donna, io con una pala e lei con una ramazza, che pulivamo raccogliendo lo sterco degli animali per farne poi concime, quando sono passate alcune donne che a squarciagola urlavano “Via gli Austriaci, basta con i soprusi!”.
E così le abbiamo seguite.
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Il fazzoletto ci rende segnalati servigi; è un amico che carezza ad ogni poco gli organi più dilicati de' nostri sensi. Si può dimenticare a casa la borsa, l'oriuolo, il temperino, senza che ne risultino gravi inconvenienti, ma la dimenticanza del fazzoletto ne porrebbe nel più grande imbarazzo.

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Londra 1843. Charles Dickens ha 31 anni, una pagina angosciosamente vuota tra le mani e il ricordo nostalgico di una chiassosa platea americana che acclama Oliver Twist.
Dopo la prima vittoria editoriale, la desolazione dei fallimenti: tre romanzi respinti senza nessun guadagno né riconoscimento e fogli che rimangono bianchi e beffardi. Bisogna escogitare un’altra opera che venga ben retribuita dall’editore ma tutto è silenzio.
Il protagonista fissa il suo studio con sguardo livido, stanco e oppresso. Se non scriverà qualcosa entro dicembre sarà spacciato: ha troppi debiti, la moglie Kate che aspetta il sesto figlio e gli abbellimenti dispendiosi della nuova casa...
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Il moto di Savigno si svolge dal 15 al 24 agosto 1843 ed è il compimento del lungo lavoro cospirativo di Nicola Fabrizi (1804-1885) che, fin dal 1838, mentre è esule a Corfù, contatta Pasquale Muratori (1804-1861) inviandogli un Memorandum contenente i principi dell’associazione la Legione Italica, fondata da Fabrizi nel 1837 con lo scopo d’essere il braccio armato della Giovine Italia (1831). Così agendo si crea una frattura con Giuseppe Mazzini (1805-1872) in quanto per Mazzini pensiero ed azione sono inscindibili. Mazzini è profondamente contrario al progetto insurrezionale di Fabrizi, lo scongiura di desistere, ma il suo appello rimane inascoltato.
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Recensione di “Le donne di Dante” di Marco Santagata
Oggetto incantevole, bellissima opera questo libro Le donne di Dante di Marco Santagata, edito dal Mulino, ricco di immagini a colori e di storie.
Lo scrittore è un noto e importante italianista che unisce un’esposizione di totale rigore ad una capacità divulgativa molto chiara, con la grande padronanza di strumenti dello storico vero.
Questo lavoro raccoglie l’esperienza di tutti gli studi precedenti di Santagata sul grande Poeta. L’autore purtroppo è scomparso nel 2020, prima dell’uscita del libro, il suo è un indimenticabile saluto affacciato sul mondo femminile.
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Un kolossal dell’ultima era del muto pare una leggenda lontanissima dal presente. La televisione e il cinema di oggi hanno canoni così disincantati e frenetici che Napoléon, ad un primo impatto, è di un lirismo difficile da seguire.
Kubrik ne trovò rozze le caratterizzazioni dei personaggi e della storia, ma Abel Gance (1889-1981) apparteneva ad un altro cinema che, lungi dall’esser rozzo, rispondeva ad un’estetica romantica e simbolista.
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