Centocinquanta anni fa, il 10 marzo 1872, moriva a Pisa Giuseppe Mazzini. Questa ricorrenza ci ha spinti a dedicare l’intero numero al patriota genovese, a corollario della Rievocazione storica di 8cento APS Giovine Italia, Giovine Europa. Idee, lotte, emancipazione.
Parleremo certamente dell’uomo politico, ma non solo. Tratteremo tanti altri aspetti della sua personalità complessa e sfaccettata, meno noti ai più. Mazzini fu uomo di grande cultura. Si interessò approfonditamente di letteratura, di musica, di pittura e scrisse innumerevoli saggi. Scopriremo un Mazzini critico letterario e musicale, nonché suonatore colto e appassionato della sua inseparabile chitarra. Tuttavia l’Arte, in senso lato, per Mazzini non può essere fine a sé stessa, svincolata dall’impegno civile, deve essere un elemento di sviluppo collettivo, avere uno scopo sociale ed educativo, una missione, suscitare una coscienza nazionale nel popolo.
Coglieremo anche l’aspetto umano di Mazzini, nel difficile inizio del soggiorno a Londra, dove trascorse gran parte della sua vita da esule, negli anni della tempesta e del dubbio e soprattutto quale emerge dalle tante lettere alla madre, che ci rivelano tra l’altro le sue ‘debolezze’ culinarie. Ancora, la sua visione europea, l’attenzione verso le istanze e le manifestazioni culturali di altri popoli, la sensibilità per l’istruzione e l’educazione che lo portò a fondare a Londra una scuola per i bambini italiani, la capacità di ispirare generazioni di patrioti.
Immancabile un articolo sulla Costituzione della Repubblica Romana, di cui Mazzini fu triumviro, opera di grande modernità e contenente principi a lui molto cari, alcuni recepiti nella nostra odierna Costituzione. Al precoce infrangersi del sogno della Repubblica Romana allude metaforicamente la nostra copertina.
Infine, perdonateci se abbiamo concesso anche qualche nota irriverente verso il Nostro. Un po’ di ironia non guasta mai e se Mazzini non piace proprio a tutti… beh, ce ne faremo una ragione.
Buona lettura!