Passeggiate BolognesiAlcuni luoghi romantici

di Pierpaolo Franzoni

Ci sono a Bologna dei luoghi romantici, luoghi dove darsi un appuntamento galante, adatti ad un incontro confidente, dove passeggiare con la propria amata, posti dove il tempo è ancora un po’ sospeso fra passato e futuro.

Alcuni sono spesso affollati, ma nei giorni e nei momenti giusti si possono frequentare come un tempo, grazie alla soavità del paesaggio, all’amenità della vegetazione e alla discrezione che intorno regna.

Ve ne svelo alcuni.

Ad esempio, sapete dov’è l’Orto Botanico?

Si trova in via Irnerio, nella definitiva sistemazione iniziata nel 1803 che comprendeva la località chiamata Orto della Viola, dove sorge la deliziosa palazzina omonima.

Non è necessario essere cultori di piante ornamentali o esperti di specie esotiche per accedervi, ma se lo siete avete una freccia in più al vostro arco. Potrete dilungarvi in simpatiche spiegazioni e dettagli botanici fra arbusti, fiori, alberi, erbe e piante acquatiche che dimorano nello stagno: tutte hanno il loro cartellino esplicativo con nome scientifico e luogo di provenienza.


Un classico, si fa per dire, è ancora, ma scegliendo il giorno e l’ora più adatti per non incorrere nella vociante impossibile calca domenicale, il laghetto dei Giardini Margherita.

Una mattina di un giorno feriale qualunque andrebbe bene, come sanno perfettamente i liceali bolognesi che la eleggono da sempre a meta dei loro fughini.

Seduti sul prato dalla parte opposta al ponticello, che vedremo fra gli spruzzi d’acqua creati ad effetto, avremo come confine da un lato la riva delle finte scogliere realizzate con blocchi di selenite e all’opposto i salici piangenti protesi sull’acqua. Se proviamo a guardarlo con gli occhi della nostalgia, come in un quadro di Renoir o di Monet, vedremo ancora le tranquille coppiette in barca; lui rema con la sua paglietta in testa e l’elegante giacchetta chiara e lei vestita di bianco sfoggia un largo, svolazzante, velato, cappello che ci rammenta la Bella Époque.

Troverei, ma solo se avete buone gambe, che una salita a piedi sulla Torre Asinelli potrebbe avere una sua valenza sentimentale.

Innanzitutto le lunghe e ripide scale di legno sono strette e ci si può passare solo in due e grande affluenza non c’è mai, poi, arrivati fuori dall’ultima rampa sotto il cielo aperto di Bologna, si può porgere il braccio alla dama che sicuramente avrà il petto ansante dopo tanti faticosi gradini. Il meraviglioso panorama a 360 gradi di Bologna indurrà la vostra vista a interessanti descrizioni artistico-topografiche e se sarete fortunati, in un giorno limpidissimo, potrete indicarle la sottile azzurra riga del mare Adriatico.


Immagine nella pagina:
Pierre-Auguste Renoir, La Seine à Asnières, 1879, National Gallery, Londra (particolare)

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Aprile-Settembre 2008 (Numero 10)

Comune di BolognaCon il patrocinio del Comune di Bologna
Verdi seduto su una poltrona fatta con gli spartiti delle sue opere, caricatura di F. Bianco (particolare)
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