Scienze e TecnologiaVerdi e il Metronomo

di Samuele Graziani

Il metronomo (dal greco metron, misura e nomos, legge) è uno strumento usato in musica per misurare il tempo. Inventato agli inizi del XIX secolo è uno strumento che stranamente non ha subito una grossa evoluzione. Per capirci possiamo fare l’esempio noto della bicicletta (v. Jourdelò n°9, gen.-mar. 2008). In circa duecento anni di storia, è partita da un primordiale Celerifero, è evoluta in Draisina, e poi Velocipede, e poi ancora Gran Bì, prima di diventare finalmente Bicicletta. Ha visto l’apporto dei pedali dopo mezzo secolo dalla sua versione iniziale, ha dovuto attendere altri decenni per l’avvento degli pneumatici e della trasmissione a catena, e siamo arrivati nel 1902. Poi tocca ai materiali leggeri, alle leghe di carbonio, alle biciclette da corsa, alle mountain bike biammortizzate, alle biciclette elettriche. Ecco, il metronomo come è nato è sopravvissuto.

Col passare del tempo ha beneficiato della maggiore precisione tecnica dei suoi meccanismi interni, ma non ha avuto radicali innovazioni. Ha avuto qualche vago predecessore che non è neanche degno di essere citato. Un secolo e mezzo dopo la sua invenzione, nel pieno del ventesimo secolo, con l’avvento dell’elettronica è stato ammodernato, passando da meccanico ad elettronico, ma questo fa parte della rivoluzione industriale avvenuta nella seconda metà del Novecento, non della sua storia. È vero anche che oggi si trovano su internet metronomi sotto forma di programmi fruibili on-line che sono sicuramente più prestanti e precisi e configurabili dei vecchi e cari metronomi meccanici, ma questi sono confrontabili con la bicicletta elettrica in fibra di carbonio. Per il metronomo è come se la Bicicletta fosse stata inventata in un sol colpo, senza passare prima da Celerifero, Draisina, Velocipede, Gran Bì.

Il principio di funzionamento del metronomo è semplice, è in pratica un pendolo capovolto comandato da un meccanismo a orologeria che ne aziona il movimento. Il pendolo è formato da un’asta verticale con un peso mobile, detto lente, che ne può variare il baricentro. Muovendo verso il basso la lente si accelera il movimento del pendolo, muovendola verso l’alto si rallenta. L’asta è graduata da 40 a 208 bpm (battiti per minuto) o MM (misure Mälzel), che indicano la frequenza alla quale oscilla il pendolo. Ad ogni oscillazione il metronomo produce un ticchettio che scandisce il tempo dando il riferimento a chi lo sta usando.


Immagine nella pagina:
Metronomo di Mälzel

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Aprile-Settembre 2008 (Numero 10)

Comune di BolognaCon il patrocinio del Comune di Bologna
Verdi seduto su una poltrona fatta con gli spartiti delle sue opere, caricatura di F. Bianco (particolare)

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