Schiaparelli che, suo malgrado e senza volerlo, è la causa dell’ipotesi della vita su Marte non prende per anni posizione in merito. Nel 1895 si lascia andare, in un articolo divulgativo, e ipotizza che i canali possano essere costruzioni artificiali. Per poi definitivamente smentire nel 1907, quando la dotazione tecnica gli permetterà un’osservazione più accurata, dichiarandosi convinto che i canali di Marte altro non furono se non illusioni ottiche date all’occhio umano dalla scarsa risoluzione dello strumento. Cosa che sarà poi dimostrata.
Insomma, cercando tra le pagine del 1861 ci siamo imbattuti in colui che ci ha spiegato le stelle cadenti di San Lorenzo, e allo stesso tempo ci ha messo nella testa che su Marte hanno vissuto gli alieni. Non c’è che dire, 1861, un anno davvero straordinario.
Concludiamo con una citazione, come Schiaparelli si definì durante una indagine sul pensiero scientifico del 1907:
Il lavoro dell’astronomo consiste per lo più nel fare osservazioni, nel calcolarle, e nel riferirne il risultato. Ciò che si fa d’ordinario con brevi scritti… detto chiaramente e semplicemente quello che si è trovato, non occorrono sforzi di eloquenza né genio letterario specifico… ecco quello che le posso dire sul metodo del lavoro intellettuale. Memoria poca, genio nessuno, molta pazienza e infinita curiosità di sapere tutto. Questo è press’a poco il mio ritratto intellettuale.
Immagine nella pagina:
Cartina di Marte di Schiaparelli del 1890