Si è conclusa il 5 febbraio la mostra dedicata a Edouard Manet, allestita a Roma nell’imponente complesso del Vittoriano.
Attraverso un percorso organizzato per temi quali le influenze spagnole e italiane, la pittura di paesaggi, i ritratti, la mostra mette in evidenza l’audacia ed il carisma di questo artista considerato il leader del movimento impressionista, pur non avendovi mai aderito pienamente ed incondizionatamente.
Una serie di disegni, acqueforti e pitture ad olio testimonia l’evoluzione di Manet, dall’inizio della sua attività, quando opera sulla scia dei maestri italiani e spagnoli dei grandi secoli, fino alla realizzazione di una sua particolare immagine di modernità. La ricerca di nuovi temi, suggeritagli da Baudelaire, si esplica negli anni 1860 sia in pittura, sia nella grafica, in una serie di immagini di cantanti di strada, di vecchi musicisti, di danzatori spagnoli, di gitani, di saltimbanchi, insieme ad altre scene di vita contemporanea: dalle corse di cavalli, alla fitta folla raccolta ne L’areostato.
Contemporaneamente dipinge scene di storia legate all’attualità: Esecuzione di Massimiliano o La barricata, grande acquerello che testimonia gli eccessi verificatisi durante la Comune parigina del 1871.