Anno Domini 1857. Il Vento del Diavolo si abbatté sull’India britannica. Il 10 maggio di quell’anno, infatti, scoppiò il Great Mutiny, il Grande Ammutinamento dei sepoys, i soldati indiani, che vide coinvolti buona parte dei reggimenti della Reggenza del Bengala. La causa immediata della rivolta fu l’introduzione dei nuovi fucili Lee-Enfield le cui cartucce, secondo alcune voci misteriosamente diffusesi tra le truppe, sarebbero state lubrificate con grasso di maiale, animale immondo per gli islamici, e di vacca, animale sacro per gli indù. L’iniziale rifiuto dei sepoys a usare la nuova arma si tramutò in breve tempo in aperta rivolta. A monte della sommossa, in realtà, stavano altre cause ben più importanti: il malgoverno della colonia asiatica da parte della Compagnia delle Indie, le basse paghe dei soldati, l’infiltrazione di spie straniere, perlopiù zariste, e infine la deposizione avvenuta l’anno prima del Nawab (Sovrano) dell’Oudh, stato da cui proveniva una larga fetta dei sepoys dell’India del Nord.
L’effetto di tutto ciò fu lo scatenarsi di un’orgia di sangue e orrore. Migliaia di inglesi e di indiani a loro fedeli furono orribilmente massacrati dai rivoltosi e in capo a pochi giorni, in diverse aree dell’India, l’autorità coloniale britannica svanì praticamente nel nulla.
La situazione risultava particolarmente grave proprio nell’Oudh, dove solo due piazzeforti rimanevano in mano inglese: Cawnpore e Lucknow. Nella prima, purtroppo, si consumò una terribile tragedia: i soldati della guarnigione decisero di arrendersi dietro promessa del capo dei rivoltosi, Nana Sahib, che le loro vite sarebbero state risparmiate. Com’è ovvio non appena i britannici deposero le armi furono massacrati dagli ammutinati e sorte ancora peggiore toccò alle loro donne e bambini che furono fatti a pezzi a colpi di mannaia o gettati vivi da un dirupo.
Diverso, invece, fu il fato di Lucknow, che divenne teatro di una delle più grandi epopee vittoriane.
Questa città era capitale dello stato dell’Oudh e una delle località più ricche dell’India, nota anche come La Città d’Oro d’Oriente o La Costantinopoli d’India.
Il Governatore di Lucknow era, all’epoca, Sir Henry Lawrence, un esperto amministratore e profondo conoscitore dell’India, che da tempo si era accorto del malcontento che serpeggiava tra i sepoys.
Immagini nella pagina:
La breccia del Secundra Bagh
Porta della Guardia Bailee