Passano gli anni e il giovane figlio di von Reiswitz, Georg Heinrich Rudolf Johann, riprende l’opera del padre e l’affina. Crea mappe in scala derivate dalle mappe militari, migliora le regole e gli accessori di gioco, prova e riprova le regole fino a renderle perfettamente funzionanti. Von Reiswitz in questo è aiutato dalla sua situazione personale: è un giovane tenente dell’artiglieria della Guardia Prussiana e può quindi giocare spesso con un gruppo di altri giovani ufficiali della sua e di altre unità militari di stanza a Berlino (tra i quali Dannhauser): si forma un gruppo non solo affiatato ma anche molto molto esperto. Il gioco, da semplice passatempo, diventa qualcosa di più serio e ora può validamente rappresentare una vera battaglia. Peccato che al di fuori della cerchia ristretta di amici non lo ricordi nessuno… oppure qualcuno si?
Quel qualcuno è il Principe Guglielmo: aveva giocato spesso al Kriegsspiel del vecchio von Reiswitz, sfidando suo fratello Federico Guglielmo (che nel frattempo era diventato Re) e lo aveva apprezzato moltissimo. Una volta saputo che il gioco stava venendo migliorato dal figlio del creatore originario, volle subito provarlo. Ne fu ancora più estasiato, così tanto che promise a von Reiswitz un incontro con il capo di Stato Maggiore, il vecchio Maresciallo Karl von Müffling, e gli altri generali. Era un’occasione d’oro. E, come raccontato all’inizio da Dannhauer, ha un successo travolgente.
Immagini nella pagina:
Kriegsspiel, tavolo da gioco mobile d'arredamento conservato al Castello di Charlottenburg, Berlino