In suo onore è stata eretta una statua nella sua città natale di Clifden, e la sua vicenda ha ispirato il film
One Man’s Hero, prodotto nel 1999 dalla MGM e interpretato da Tom Berenger.
Gli Stati Uniti liquidarono la memoria di quei temerari bollandoli come traditori, ma bisogna sottolineare che tra le migliaia che disertarono dall’esercito americano durante la guerra, solo i San Patricios abbracciarono la causa messicana, e per questo subirono una punizione violenta e crudele. Sicuramente, quegli uomini furono mossi dall’ideale di difendere la causa di una nazione povera e cattolica, come il loro paese d’origine, e dall’indignazione per il brutale trattamento che la popolazione messicana subiva da parte dell’Esercito degli Stati Uniti. Ma oltre ai motivi religiosi e alle discriminazioni, sulla loro scelta ebbero peso di certo anche le promesse di denaro e terra da parte del governo messicano, e le possibilità di carriera e onori.
Per i messicani invece, il Batallòn San Patricio è rimasto nella memoria epica. In Messico sono considerati tuttora
eroi della patria, e ricordati con lapidi, francobolli e nomi di strade. Esiste persino una città che si chiama San Patricio, e una festa, sancita ufficialmente dal Congresso Messicano nel 2002, che cade ogni 12 marzo, proprio cinque giorni prima di quella di San Patrizio.
Per gli irlandesi, gli uomini del Battaglione rappresentano lo spirito generoso della loro terra, tanto che nel 2010 il famoso gruppo musicale folk irlandese dei Chieftains, insieme con il musicista americano Ry Cooder, ha pubblicato un album dedicato al San Patrick’ Battalion. La copertina del CD rappresenta la Madonna di Guadalupe che regge tra le braccia il cadavere di un soldato dai capelli rossi.
Immagini nella pagina: Scultura del comandante John Riley nella Piazza San Jacinto, distretto di San Àngel, Città del Messico Copertina del CD San Patricio dei Chieftains con Ry Cooder del 2010