Il soggiorno di Rossini in Bologna è d’onore alla Città e d’allietamento ai cittadini. È sempre piacevolissima cosa far parte del suo salotto, un vero incanto ed una squisitissima delizia a cui partecipano i personaggi più distinti, concittadini e stranieri. La celebrità d’un tanto nome si associa ai bellissimi modi di cortesia ch’egli adopera con tutti. La sua casa è aperta ad ogni genere di colte persone. I migliori la frequentano, ed ognuno ne parte col desiderio di ritornarvi… Queste le parole con cui
Teatri arti e letteratura descrive nel marzo del 1830 l’orgoglio della città per la presenza di Gioachino Rossini a Bologna.
Ma il lungo, se pure intermittente, soggiorno di Rossini a Bologna è assai di più di una semplice presenza culturale, e può essere raccontato attraverso un itinerario tra i luoghi che lo hanno visto protagonista, in gran parte ancora esistenti, che ancora oggi ci parlano attraverso le cronache della storia locale e dello stesso Rossini, e ci fanno comprendere quanto la vita del compositore e quella della nostra città si siano incrociate lungo la prima metà dell’Ottocento.
Il racconto parte da Strada Maggiore, perché qui, al n. 100, poi al 32 e al 18, la famiglia Rossini prende alloggio all’arrivo in città dal 1805, anno nel quale il quattordicenne Gioachino entra al Liceo Filarmonico, fondato solo un anno prima, dove inizia a studiare composizione e contrappunto con padre Stanislao Mattei, conosce la musica strumentale
tedesca mentre canta e suona nei teatri d’opera tra Marche, Emilia e Romagna.
La sua abilità come cantante convince padre Mattei ad affidargli la parte di contralto di Maddalena nella Passione eseguita il 4 aprile 1806 presso l’Oratorio della Confraternita della Morte.
Il successo è davvero clamoroso, e la bravura del giovane spinge i maestri dell’antica e prestigiosa Accademia Filarmonica a proclamarlo Accademico
approvato all’esercizio della musica e del canto per acclamazione.
La Filarmonica non è la sola accademia ad accorgersi del nostro talentuoso: Gioachino è ospite fisso all’Accademia Polinniaca di Maria Brizzi Giorgi, dove canta e suona e dove è notato da tutti gli ospiti di quelle prestigiose serate musicali. Qui comincia farsi notare anche come compositore quando, la sera del 23 dicembre 1808, venne proposta una
Sinfonia espressamente composta dal Sig. Maestro Rossini, Accademico Filarmonico e giovane di grandi speranze, armoniosa oltre ogni credere e di genere del tutto nuovo, e riscosse universali applausi.
Immagine nella pagina: Ritratto di Gioachino Rossini