Il Cavaliere Gioacchino Rossini, come è chiamato per tradizione a Bologna, vive in questa città dal 1799 al 1851, lasciando molte tracce della propria permanenza. Nel centocinquantesimo anniversario dalla scomparsa, è significativo ripercorrere un itinerario urbano che ne celebri la vita e la musica, nell’intreccio della gloria o della quotidianità, delle vicende familiari o delle amicizie, una preziosa eredità che illumina il nostro presente dando lustro alla memoria collettiva.
Collegio San Giuseppe
In Via Murri n. 74, nella Cappella di Villa Banzi, il 16 agosto 1846 viene celebrato il matrimonio tra Gioachino Rossini e Olimpia Pélissier, deciso dopo la morte della prima moglie Isabella Colbran. Il Marchese Annibale Banzi, amico della coppia, fa apporre una targa commemorativa per ricordare l’evento nel luogo un tempo conosciuto come Rocca d’amore dei Boccaferro, oggi portineria all’entrata di un bel giardino con alberi di alto fusto di un Istituto religioso.
Nel 1870 il Marchese, durante un ampio restauro del complesso, aggiunge sulla facciata dell’abitazione una seconda targa per ricordare le felici nozze. Quando la proprietà dal principe Carlo Albani passa alle Suore Ancelle del Sacro Cuore che ne diventano proprietarie nel 1907, l’edificio subisce un ulteriore ampliamento e viene sopraelevato, anche al fine di ospitare ambienti più adatti alla didattica scolastica.
Dell’epoca del compositore restano due sale nell’ingresso affrescate con disegni campestri e scene boschive. Dei 100 pianoforti, che si diceva fossero appartenuti al musicista in quegli anni, ne restano solo quattro, alcuni d’epoca.
Immagini nella pagina:
Ritratto di Gioachino Rossini
Collegio S. Giuseppe (già Villa Banzi), Bologna