Il valzer che si balla per tutto l’Ottocento è proprio quello del piacere dell’abbandono all’estasi dei volteggi, del desiderio di evasione dalla realtà quotidiana insito nel sentire romantico, quello che conosciamo oggi in cui cavaliere cinge la dama con la mano destra ed unisce la mano sinistra alla destra della dama; la dama, dal canto suo, appoggia la mano sinistra sulla spalla del partner in un seducente trasporto.
Divenendo di gran moda, soprattutto tra i giovani, ogni maestro di ballo inserisce questo nuovo genere nel proprio repertorio, declinandolo nelle varie forme e variazioni, dal valse à deux temps, valse à trois temps, valse à cinq temps di Cellarius (1849), al valse reverse di Durang (1848), al valse sauteuse e valse bostonné di Giraudet (1888)…
A fianco dei valzer fioriscono mazurke e polke, sempre balli di coppia, ma con tempi, ritmi e melodie diverse che diverranno più avanti le componenti del ballo liscio.
Immagine nella pagina:
Cartier and Baron’s, Waltz Instructor, Ball Room Guide and Call Book, 1879, Clinton T. De Witt Publisher, New York