Il salotto di Nonna SperanzaViva Pruspròn Baschira...

...ch’al s’lébbra dla mèsna e dla liva!

di Marinette Pendola

Viva Prospero Baschieri che ci libera dalla [tassa della] macina e dalla leva

Così andava gridando la povera gente della pianura bolognese nell’estate del 1809 all’apparire in paese della banda di briganti capeggiata da Prospero Baschieri.

Spighe (Miniatura 219x157 px)Quelli erano anni molto difficili nelle campagne intorno a Bologna, anni in cui, sotto il potere napoleonico, erano diventate parte della Repubblica Cisalpina (1797-1802), poi della Repubblica Italiana (1802-1805) e infine del Regno d’Italia (1805-1814). Delle trasformazioni che avvennero nel tessuto sociale e economico in quel periodo, i contadini non ebbero alcun vantaggio.

Semmai le loro condizioni si aggravarono a causa delle requisizioni e del passaggio dei beni ecclesiastici a proprietari privati che molto spesso si rivelarono più esosi e pressanti nel controllo delle produzioni. Nuovi balzelli furono imposti per sostenere l’esercito, il più odioso dei quali fu il cosiddetto Dazio Macina, entrato in vigore il 1° luglio 1809, una tassa sul macinato che penalizzava soprattutto i ceti più svantaggiati poiché richiedeva di presentare l’importo della bolletta della macina unitamente alle spese di trasporto triplicandone di fatto l’importo.

Altrettanto odiosa fu la coscrizione obbligatoria, istituita il 13 agosto 1802, che prevedeva una durata di quattro anni in tempo di pace, ma che si allungava secondo le esigenze in caso di guerra. Era effettuata per estrazione a sorte fra tutti gli abili di ogni distretto fino al raggiungimento del numero richiesto di arruolati. Era naturalmente possibile la surroga tramite il pagamento di una penale, il che favoriva le classi benestanti ma metteva tutti gli altri nell’obbligo di sottomettervisi. Se per gli abitanti poveri della città, che erano pressappoco un terzo della popolazione, il servizio di leva poteva apparire come un mezzo per cambiare la propria condizione, per i contadini fu un vero dramma poiché sottraeva braccia giovani ai lavori dei campi.

In questa situazione storica si colloca la vicenda di Prospero Baschieri. Contadino figlio di contadini, nacque a Maddalena di Cazzano il 30 dicembre 1781, quinto in una famiglia che conterà otto figli. Ben presto la famiglia si trasferì a Cadriano, in mezzadria nelle terre del conte Gozzadini, e vi rimase per più generazioni poiché la sua presenza è attestata ancora nella seconda metà del XIX secolo.

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Maggio 2021 (n° 31)

M. Rignanese, L’imperatore, il sindaco e la guerriera, 2021

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