Dalla Prussia con Terrore

...ovvero, Wilhelm Stieber, la Spia del Cancelliere

di Andrea Olmo

Con la sua visione politica pragmatica e la sua spregiudicata linea di condotta, Otto von Bismarck riuscì ad unire la Germania sotto lo scettro prussiano, facendo assurgere il suo Paese al ruolo di protagonista del gioco politico internazionale.

Ritratto di Wilhelm Stieber (Miniatura 219x244 px)Dietro questi indiscutibili trionfi, però, si cela il contributo determinante di un ometto apparentemente insignificante: magro, occhialuto, due sottili baffetti, Wilhelm Stieber, nonostante l’aspetto da comunissimo travet, fu in realtà la più efficiente e spregiudicata spia del XIX secolo, nonché fondatore del primo servizio segreto di concezione moderna. Nato il 3 maggio 1818 a Merseburg in Sassonia, la sua famiglia si trasferì a Berlino nel 1820.

Suo padre, un pastore luterano, avrebbe voluto che il figlio seguisse la sua medesima carriera, ma Wilhelm aveva ben altre idee per la testa e, di nascosto dal genitore, iniziò a frequentare i corsi universitari di Diritto.

Scoperto dal padre, fu cacciato di casa e questa apparente sventura fu la svolta determinante della sua vita: necessitando di un impiego per mantenersi, trovò un posto da segretario presso il Dipartimento di Polizia di Berlino. Così, quando nel 1844 il giovane concluse i suoi studi, la scelta di diventare Ispettore di Polizia fu del tutto naturale e già l’anno successivo ebbe modo di distinguersi, infiltrandosi in un’organizzazione anarchica e contribuendo a sventare una pericolosa insurrezione, la cosiddetta Cospirazione dei Tessitori Slesiani.

Durante i moti del ’48, riuscì addirittura a salvare il Re di Prussia, Federico Guglielmo IV, dall’assalto di un gruppo di insorti inferociti: in conseguenza del coraggio e dell’efficienza dimostrata in questa occasione, fu nominato Comandante del neonato Dipartimento di Polizia Criminale.

Nel 1851, Stieber mise a segno il primo grosso colpo della sua carriera: approfittando dell’Esposizione Universale di Londra si infiltrò tra gli esuli tedeschi in Inghilterra, fingendosi un medico e militante socia lista di nome Schmidt. In questa veste, conquistò la fiducia di un ignaro Karl Marx riuscendo, con un abile stratagemma, a farsi consegnare gli elenchi di tutti i militanti rivoluzionari prussiani ed effettuando, una volta tornato in Patria, una serie di importantissimi arresti. Proprio in questa occasione, Wilhelm elaborò per la prima volta la sua concezione di un moderno servizio informazioni, basato su una visione più ampia e su una analisi approfondita degli avvenimenti, nonché su soluzioni non soltanto poliziesche; scrisse, difatti, nel suo rapporto a proposito degli anarchici tedeschi: …tutti questi tentativi tesi allo sconvolgimento generale della società, derivano dalla miseria... l’arma più efficace per combatterli non può venire che da una migliore istruzione e da una migliore remunerazione dei lavoratori…


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Ritratto di Wilhelm Stieber

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Maggio 2023 (n° 33)

C. Bossoli, Ingresso del Re a Bologna (1 maggio 1860), 1860. Proprietà: Città di Torino-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, conservato presso: Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino.

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