Il salotto di Nonna SperanzaLe piqueur de fesses

una nuova paura nella Parigi della Restaurazione

di Marinette Pendola

Les Piqueurs, 1818 (Miniatura 219x131 px)Nella primavera del 1820, la nobildonna tedesca Charlotte von Schiller, in viaggio a Parigi, scrive a un suo amico, il maggiore von Knebel: Fra le stranezze che, come epidemie, si diffondono nelle città e persino in intere regioni, bisogna citare una birichinata di pessimo gusto che ha spaventato Parigi quest’anno. Alcuni uomini, che qui chiamano piqueurs, si divertivano la sera per le strade, ma soprattutto al Palais-Royal e sui boulevards, a pungere delle donne con oggetti appuntiti che tenevano nascosti nella mano o avvitati a bastoni da passeggio o a ombrelli. Nelle pieghe della storia spesso si nascondono tali bizzarrie e vale la pena approfondire questo strano caso che oggi ci fa sorridere ma che creò una paura diffusa ed ebbe persino risvolti politici.

Fra agosto e dicembre 1819, a Parigi, circa quattrocento donne dichiarano di essere state punte nei glutei mentre passeggiano tranquillamente nei giardini del Palais-Royal o in altri luoghi pubblici come il quartiere del Louvre o del Pont-Neuf. Questi fatti avvengono in luoghi abitualmente molto frequentati e, di conseguenza, appare da subito molto difficile individuare il colpevole. Persino in una via più tranquilla come la rue Dauphine, una giovane denuncia di essere stata punta poiché si era creato un assembramento causato da un ingorgo. Le vittime prescelte sono esclusivamente giovani donne, prevalentemente - ma non solo - domestiche o lavoratrici nei laboratori dei dintorni, che si distinguono per il comportamento pudico e l’abbigliamento castigato.

Le donne sono colpite mentre camminano per strada da sole, ma non sempre. Capita a volte che siano accompagnate da altre donne o addirittura dal marito senza che ciò scoraggi il malintenzionato. Questi fatti avvengono soprattutto sul calar della sera e causano ferite lievi con fuoruscita di poco sangue. Soltanto in pochi casi, le vittime sono colte da dolore e febbre. Le ferite non sempre appaiono come un semplice graffio. A volte sono a triangolo o a croce, verticali o orizzontali, e la varietà delle forme fa pensare a oggetti utilizzati nei laboratori del centro di Parigi, come aghi, punteruoli, bulini.


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Les Piqueurs, 1818

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Maggio 2023 (n° 33)

C. Bossoli, Ingresso del Re a Bologna (1 maggio 1860), 1860. Proprietà: Città di Torino-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, conservato presso: Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino.

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