Dickens - L’uomo che inventò il Natale: una tragicommedia dedicata al grande autore inglese

di Martina Rignanese

Locandina ufficiale (Miniatura 219x114 px)Londra 1843. Charles Dickens ha 31 anni, una pagina angosciosamente vuota tra le mani e il ricordo nostalgico di una chiassosa platea americana che acclama Oliver Twist. Dopo la prima vittoria editoriale, la desolazione dei fallimenti: tre romanzi respinti senza nessun guadagno né riconoscimento e fogli che rimangono bianchi e beffardi.
Bisogna escogitare un’altra opera che venga ben retribuita dall’editore ma tutto è silenzio. Il protagonista fissa il suo studio con sguardo livido, stanco e oppresso. Se non scriverà qualcosa entro dicembre sarà spacciato: ha troppi debiti, la moglie Kate che aspetta il sesto figlio e gli abbellimenti dispendiosi della nuova casa...

Con un incipit ironico e bigio comincia questa pellicola natalizia prodotta nel 2017 da Mazur/Kaplan Company, The Mob Film Company, Parallel Films, Rhombus Media e distribuita in Italia dalla Notorious Pictures. La concorrente Disney non è nuova a tali produzioni, tra cui annovera cult animati ispirati a Canto di Natale come il cortometraggio del 1983 Canto di Natale di Topolino: qui zio Paperone interpreta Ebenezel Scrooge, anzi in originale è proprio uncle Scrooge poiché il fumettista americano Carl Barks lo creò ispirandosi, nel 1947, all’iconico avaro di Dickens. Nel 2009 torna A Christams Carol, film d’animazione realizzato in performance capture, tecnica digitale mutuata dalle espressioni di attori reali: Jim Carrey ha dato la mimica a Scrooge, Colin Firth al nipote Fred e Gary Oldman agli avidi soci del vecchio. La risonanza di questo capolavoro è leggendaria, con un aspro antieroe che si scontra con i tre spiriti del Natale.

Charles e la moglie Kate (Miniatura 300x300 px)Cosa c’è, però, dietro all’autore? Cosa nasconde l’uomo Dickens? Il film del 2017, adattamento del romanzo biografico di Les Standiford The Man Who Invented Christmas: How Charles Dickens's A Christmas Carol Rescued His Career and Revived Our Holiday Spirits, lo indaga in modo inedito, problematico e tenero, facendolo interpretare a Dan Stevens (Edward Ferrars nella serie BBC austeniana Ragione e Sentimento e Matthew Crawley in Downton Abbey).

La sua somiglianza fisica con il giovane artista è credibilissima così come le espressioni magmatiche e dirompenti che ne delineano inquietudini, virtù e contraddizioni. Il cast attoriale è stato scelto con cura pittorica: i visi degli interpreti, valorizzati dalla fotografia calda e morbida, sembrano uscire dai quadri di Hogarth o Millais.

La Londra vittoriana rivive nei vicoli polverosi, nei parchi lussureggianti e negli scenari cupi e fiabeschi. Tra vita reale e immaginazione Charles deve concepire un racconto natalizio mai letto prima scontrandosi con il passato e gli amati-odiati genitori. Ad assistere e a subire il processo creativo stanno la dolce moglie Catherine (“Kate”), i cinque bambini e la premurosa tata Tara. Amico dell’eroe è il buffo e paziente John Forster, scrittore anch’egli e socio del club dei letterati, dove un sornione Thackeray attende i passi falsi dei rivali. Dickens sguscia o risponde piccato alle frecciate di costui mentre deve risolvere problemi con diversi creditori. Una sera, mentre cerca frustrato di scrivere, ascolta la piccola Tara che racconta ai bambini fiabe di streghe, vampiri ed esseri fantastici.


Immagini nella pagina:
Locandina ufficiale (particolare).
Charles e la moglie Kate (Morfydd Clark) davanti all'albero di Natale.

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