Partecipazione femminile alla vita politica: dalla Rivoluzione francese all’Unità d’Italia

di Mirtide Gavelli

Per concludere

Porzi Antonietti Colomba (Miniatura 219x355 px) Anita Garibaldi (Miniatura 219x314 px)Dalle poche ma dirompenti esperienze dell’epoca giacobina, attraverso le più numerose partecipazioni degli anni ‘30 e grazie anche all’apporto teorico di Mazzini, si passò agli anni centrali del Risorgimento, anni in cui le teorie del genovese conquistarono donne di diversi ceti sociali.
Le esperienze rivoluzionarie degli anni ‘40 poi videro un’amplissima partecipazione femminile, non solo nei classici ruoli di addette al soccorso dei feriti o all’approvvigionamento di beni, ma anche in ruoli di responsabilità, sempre, occorre dirlo, trovandosi di fronte ad una minima parte di uomini consapevoli e convinti della bontà della strada intrapresa, e invece ad una parte molto più ampia di scettici e dubbiosi.
Così come scettici e dubbiosi su questi temi saranno la maggior parte dei militanti socialisti e dell’Internazionale almeno fin verso la fine del secolo.

Per chiudere, vorrei solo ricordare alcuni nomi scelti a caso tra quelli delle centinaia di donne che occuparono la scena pubblica tra la fine del ‘700 e il 1860: da Eleonora Fonseca Pimentel a Luisa Sanfelice, da Luigia Battistotti ad Anna de Cadilhac Galletti, da Baldovina Silvestri a Colomba Antonietti Porzi, dalla più celebre Anita Garibaldi, alla più anticonformista Cristina Trivulzio di Belgiojoso, da Enrichetta Di Lorenzo Pisacane a Giuditta Bellerio Sidoli, da Giulia Bovio Silvestri Paolucci a Giulia Calame Modena a Enrica Gotti Filopanti, alle “straniere” Margaret Fuller Ossoli, Jesse White Mario, Giorgina Craufurd Saffi, ecc.

Un piccolo omaggio a coloro che, con tanta fatica, hanno aperto una strada purtroppo non ancora del tutto riconosciuta.


Immagini nella pagina:
Colomba Porzi Antonietti, busto sul Gianicolo a Roma.
G. Gallino, Anita Garibaldi, Museo del Risorgimento, Milano.

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Fonti bibliografiche

Il Gran circolo costituzionale e il Genio democratico, Bologna, 1797-1798, a cura di U. Marcelli, Bologna, Analisi 1986, 3 voll., nei quali sono presenti anche discorsi di donne.

Libro dei compromessi politici nella rivoluzione del 1831-1832, a cura di A. Sorbelli, Roma, Vittoriano 1935.

U. Marcelli, Donne giacobine a Bologna 1796-1799, in “Bollettino del Museo del Risorgimento”, a.1984-1985, pp.100-112.

G. Mazzini, Scritti politici editi ed inediti, Politica, vol. XXIV, Imola, Cooperativa Tipografico-editoriale Paolo Galeati 1935, Introduzione, pp.VII-XXXVII, Dei doveri dell’uomo, pp.3-145.

S. Mousset, Olympe de Gouges e i diritti della donna, Lecce, Argo 2005 o, per una rapida consultazione, la voce online di V. Stolfi a questo link: http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/marie-gouze/

Organizzazione del Circolo Costituzionale di Bologna o siano regole da operarsi pel mantenimento dell'ordine nelle sedute approvate nell'adunanza delli 8 Nevoso anno VI Repubblicano, Bologna, per la Stampa del Genio Democratico 1797.

M. P. Roggero, L’emancipazione della donna nel pensiero italiano dai ‘Lumi’ a Mazzini, in “Il Risorgimento. Rivista di storia del Risorgimento e di storia contemporanea”, Milano, n.2(1983), p.152.

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