A picnic, H. Nelson O'Neil, 1857.
Ci aveva già pensato Jean-Jacques Rousseau, nella seconda metà del XVIII secolo, a sdoganare la vita campestre e il rinnovato interesse verso la natura.
Nel secolo successivo, più precisamente nel periodo Romantico (1822-55), questo amore per la natura torna prepotentemente in auge, tralasciando il gusto neoclassico caratteristico dell’epoca napoleonica.
E come accade in ogni tempo, le varie arti si influenzano vicendevolmente: l’arredo, l’arte e anche la moda risentono dei gusti imperanti.
Lo stile di vita e la quotidianità, scanditi da riti sociali consolidati, si adattano alle nuove mode: nelle stagioni più miti, la famiglia borghese o aristocratica lascia la propria residenza urbana per trascorrere il periodo estivo in villeggiatura, o più semplicemente si reca saltuariamente nei grandi spazi verdi o sulle rive di un fiume per condividere momenti di svago, lontano dal caos urbano.
Questi ritrovi campestri assumono un valore sociale fondamentale e diventano un momento di spensieratezza e di estremo contatto con la natura irrinunciabili. Il pic-nic (termine utilizzato per la prima volta da un nobile inglese nel 1748) infrange gli abituali riti della tavola e abbatte le barriere sociali tra i conviviali.
L’abbigliamento non può fare altro che adattarsi a questi nuovi passatempi. Comodità è la parola d’ordine. Dimentichiamoci le sete pregiate, gli abiti a manica corta e scollati o i frac: all’aria aperta le mussole leggere, i cotoni stampati, i piquet e i nankin sono le stoffe predilette. Complice la rivoluzione industriale, questi tessuti sono divenuti accessibili anche al ceto medio.
I colori variano a seconda dell’età: per le signorine si preferiscono le varie gradazioni del bianco, per le giovani spose i colori a pastello e per le meno giovani sono considerati opportuni colori più scuri e molto spesso austeri. Una grande novità è l’abito a fantasia: il motivo scozzese diventerà una vera ossessione per gli abiti da giorno. La dama che si reca al pic-nic cura tutto nei minimi dettagli: la sobria eleganza è sempre apprezzata anche al di fuori della mondanità cittadina.