Il pic-nic e l’abbigliamento campestre nell’epoca romantica

di Jessica Dalli Cardillo


Da Journal des demoiselle (dettaglio), Ottobre 1860. La dama indossa una casacca in tinta con la gonna.
Sotto, una camicia alla Garibaldi e un cinturone alla de' Medici.


Reggigonna
nella rivista Les Modes Parisiennes.


Questi ultimi sono un altro elemento che distinguono l’abbigliamento formale da quello informale. Utilizzati unicamente di giorno, diventano un vero e proprio ornamento dell’abito. Il tacco è di misura moderata e l’allacciatura a bottoni, per essere à la mode, deve trovarsi ai lati. Il francese Oudinot, inventore della crinolina, lancia – negli anni ’40 – lo stivaletto di crine, adattissimo per il periodo estivo e quindi per i ritrovi all’aria aperta. Gli accessori giocano un ruolo fondamentale nella definizione della toilette campestre.


I cappelli sono indispensabile ornamento del capo: i modelli prediletti sono le capotes in tessuto o in paglia di Firenze. A partire dalla fine degli anni ’50 dell’Ottocento si affacceranno nuove tipologie di copricapo come il cappello Pamela a tesa larga (indossato dall’imperatrice Eugenia nei dipinti di Franz Xaver Winterhalter) o il toque, un piccolo cappellino circolare guarnito di fiori e piume di struzzo. Sotto il cappello si cela un’acconciatura moderata, bassa, raccolta all’inglese (ricci sulle guance) o con bandeaux, che diventano ondeggianti dal 1844.



Pagina:
Precedente 1 | 2 | 3 | 4 | 5 Successiva
© 2005 - 2023 Jourdelo.it - Rivista storico culturale di 8cento Registrazione Tribunale di Bologna n. 7549 del 13/05/2005 - Direttore Resp. Daniela Bottoni
🕑