Ci sono giornate indimenticabili. Ci sono giornate dove il sole ti accompagna anche se non c'è. Ci sono giornate dove l'aria dei monti ti accarezza anche se ti porta nuvole nere. Ci sono giornate dove l'urgenza di un abbraccio è irrinunciabile.
Credo che queste parole centrino lo spirito di Fosca Andraghetti, autrice del romanzo Tienimi ancora per mano.
Il libro raccoglie in ogni passaggio la delicatezza di cui l'autrice imolese è capace.
La storia è quella di due sorelle, Arianna e Leda, costrette dall'inganno dei genitori a rimanere separate per mezzo secolo per ritrovarsi solo in età avanzata. La vicenda si snoda attorno ai piccoli misteri di un convento e agli intrecci tra famiglie di diversa estrazione sociale. La rivelazione che scatena le vicende di questo affascinante romanzo ha tutto il sapore di una beffa. L'orribile menzogna che segna i destini di tante vite ha pregiudicato la possibilità di vedere crescere, giorno per giorno, l'affetto fraterno. E' passato troppo tempo, ognuno ha già organizzato e definito la propria esistenza. Perché adesso? viene spontaneo gridare.
Essere stati privati di quell'abbraccio necessario apre ad una gamma di sensazioni contrastanti. C'è la rabbia dell'occasione perduta, il rancore per l'inganno, la curiosità di capire, la paura di sapere. Lì dove l'imbarazzo scatena anche i dubbi più teneramente goffi (E, se a pelle, non ci piacessimo?) e una naturale ritrosia risponde al timore di compromettere i propri faticosi equilibri, ecco farsi strada l'istinto buono.
Ci sono richiami misteriosi che possono durare una vita intera. Ti sussurrano una verità impercettibile, mettendoti di fronte al vuoto di qualcosa che manca, che certifica un'assenza dolorosa. Le coincidenze non sono mai tali. I segnali si allineano a ricomporre la verità. Certe cose capitano perché doveva andare così. Una parte di Leda ha vissuto sempre dentro Arianna e Leda non può scordare Arianna, colei che mi raccontava le favole e mi portava fette di torta di nascosto.
Quando la vita arriva a sconvolgere la nostra tranquillità può succedere qualsiasi cosa. Ogni nuovo evento nella nostra vita provoca mutamenti che non sono necessariamente brutti suggerisce l'autrice. Il rancore e la rabbia vanno riposti per concedersi ipotesi nuove. Del resto un proverbio indiano recita: Prima di giudicare una persona cammina per tre lune dentro i suoi mocassini. Il tempo del perdono non tiene conto delle proprie ragioni passate, ma delle possibilità future. Ci vogliono tempo e talento per riporre la diffidenza e consegnarsi all'abbraccio che contiene in sé le sole spiegazioni necessarie.
Ci sono autori generosi che sanno colpire al cuore e sarebbe un peccato non farsi tenere per mano, così come le pagine di un romanzo suggeriscono inconfessati propositi da ricoltivare.
(Recensione pubblicata su NTL – Nuova Tribuna Letteraria – n. 126, 2° trimestre 2017)
Fosca Andraghetti, scrittrice e poetessa, è nata a Imola e vive da anni a Bologna. I suoi primi racconti pubblicati risalgono agli anni Settanta. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Quello che ancora non sai (2007, Edizioni del Leone, romanzo), Un padre in prestito (2009, Edizioni del Leone, romanzo), I colori visti dopo (2010, Carta e Penna, poesie), Volevo scrivere (2010, Carta e Penna, racconti), Dietro l’apparire (2011, New Magazine Ed., romanzo), Dubbio (2013, New Magazine Ed., romanzo), Io, Pru e una sfumatura di giallo (2015, Carta e Penna, romanzo), Tienimi ancora per mano (2016, Carta e Penna, romanzo), Sguardi (2017 Laboratorio di Parole Circolo La Fattoria, poesia).
Fosca Andraghetti ha svolto attività di operatrice culturale collaborando a progetti letterari, dall’ideazione di un gruppo di scrittura creativa, alla redazione di una collana di narrativa, alla creazione di un gruppo di lettura e incontri con gli autori, alla collaborazione con riviste letterarie online. Come poetessa partecipa alle attività di Laboratorio di Parole.
È presente su alcuni siti Internet e ha ricevuto diversi riconoscimenti con recensioni e premi letterari, tra i più recenti: Ottobre 2016 - Premio Giubbe Rosse a Firenze, Terza classificata nella sezione racconto; Maggio 2017 Premio della Giuria Città di Pontremoli a Pontremoli per questo libro, e infine Primo Premio assoluto per la poesia nel concorso Nei giardini del tempo Carta e Penna, Torino.