‘…La signora Gamart, per via dei suoi contatti e conoscenze, è una donna potente. La preoccupa questo?’ ‘No’. Il signor Brundish ignorava, o forse non gli era mai stata insegnata, la convenzione educata di non fissare. Fissava. Guardò fissamente Florence, come sorpreso dal suo mero trovarsi lì, e tuttavia lei si sentì incoraggiata dalla sua ostinata concentrazione. ‘Posso tornare alla mia prima domanda? Sto pensando di fare un ordine iniziale di duecentocinquanta copie di Lolita, rischio considerevole… Tutto quello che mi piacerebbe sapere… è se è giusto che io lo venda a Hardborough’. ‘… E’ un buon libro e pertanto lei dovrebbe tentare di venderlo agli abitanti di Hardborough. Non lo capiranno, ma questo è solo un bene. Capire rende pigro l’intelletto’.
“Florence Green è piccola di statura, asciutta, di aspetto alquanto insignificante davanti e totalmente dietro; è vedova, sola, e non più giovane. Vive in una piatta cittadina ventosa, circondata da paludi, affacciata su di un mare ostile, dove la vita è stagnante, e i fermenti del risveglio culturale dell'Inghilterra, che esploderanno di lì a poco - corre l'anno 1959 - sembrano ancora impensabili. Non ancora rassegnata a farsi da parte, Florence vuole mettere a frutto qualche suo risparmio e un'esperienza di impiegata nell'industria editoriale aprendo una piccola libreria, ma scopre a sue spese quanto la gente possa mostrarsi ostile verso qualsiasi cosa scuota il suo trantran…” (Masolino d'Amico)
Titolo originale The bookshop (1978)
Traduzione di Masolino d’Amico
Pubblicato da Sellerio nel 1999
Un libro piacevolissimo da leggere, e che riesce a rivelare con uno stile aggraziato e sobrio le ipocrisie che permeano tutti i rapporti fra gli esseri umani. La sincerità e la purezza non vincono in un mondo governato dalla bramosia del potere e del predominio sull’altro.
The bookshop fu candidato al prestigioso premio Booker Prize. Dal libro è stato tratto nel 2017 un delizioso adattamento cinematografico scritto e diretto da Isabel Coixet, con Emily Mortimer nel ruolo della protagonista. Il film ha vinto 3 premi Goya.
Penelope Fitzgerald (1916 – 2000) si laureò all’Università di Oxford nel 1939 ed ebbe varie esperienze lavorative, fra le quali il giornalismo e la storia dell’arte, fino ad approdare, all’età di circa 60 anni, alla scrittura di opere biografiche e successivamente di romanzi e racconti, il primo dei quali, The Golden Child (pubblicato nel 1977), fu scritto per divertire il marito durante la malattia che lo avrebbe di lì a poco portato alla morte.
Ne scrive Masolino d’Amico: “Penelope Fitzgerald definiva i suoi romanzi «microchip novels», romanzi in miniatura, scherzando sulla concisione alla quale tutti sono improntati, e che è diventata un po’ il suo marchio di fabbrica; a proposito di uno di essi Auberon Waugh, critico famoso per la sua ferocia, dichiarò che per la prima volta nella sua carriera si sorprendeva a pregare una donna di scrivere non di meno, ma di più.” Di Penelope Fitzgerald Sellerio ha pubblicato diversi romanzi, fra i quali:
Il fiore azzurro (nel 1998) scritto all’età di ottanta anni e considerato il suo capolavoro
Offshore (nel 2003, con il titolo di La casa sull’acqua), che aveva vinto nel 1979 il Booker Prize
L'inizio della primavera (1999)
Il cancello degli angeli (2001)
Il Fanciullo d'oro (2002)
Voci umane (2003)
Innocenza (2004)
Strategie di fuga (2008)