Cosimo de’ Medici era stato per molti anni un avido collezionista di libri rari e importanti, e fece importanti acquisizioni dagli studiosi greco-bizantini che avevano partecipato al Concilio del 1439, tuttavia, fino al 1460, gli era sfuggita la raccolta più importante, le leggendarie opere di Ermete Trismegisto che il monaco Leonardo da Pistoia, appositamente mandato in missione, aveva finito col rintracciare e consegnarle direttamente nelle mani di Cosimo. Ermete Trismegisto era di origine egiziana. Si ritiene che sia vissuto prima dell’epoca dei faraoni e di conseguenza anche prima di Mosè. Alcuni, fra i quali Cicerone, supponevano che egli fosse la persona che gli Egizi chiamavano Toth e che avesse scritto molti libri di filosofia mistica e religiosa. La traduzione di queste opere, generalmente conosciute come Hermetica, ebbero un effetto rivoluzionario sulla cultura occidentale e sulla stessa Chiesa Cattolica che, timorosa di vedere indebolita l’autorevolezza della Bibbia, tentò di contrastarle in tutti i modi fino ad accettare alcuni contenuti debitamente addomesticati. Fra gli innumerevoli argomenti trattati dagli Hermetica, quello che riguarda l’argomento che stiamo trattando concerne l’importanza che gli Egizi attribuivano alle stelle e soprattutto le misteriose capacità talismaniche da loro presumibilmente utilizzate per trasfondere i poteri degli astri in statue e in altri oggetti.
Una delle menti più brillanti del Rinascimento apparteneva a un giovane studioso di nome Pico della Mirandola. Questi fu molto influenzato dall’ermetismo e, in particolare, dalla magia ermetica che accettò e diffuse con fervore ed entusiasmo. Questa era considerata una forma di magia simpatetica che poteva stabilire un legame benevolo fra Cielo e Terra. Pico riteneva che questa magia egizia dovesse essere integrata dalla magia cabalistica di tradizione ebraica. Si cominciò a parlare della mitica città cosmica di Adocentyn, che sarebbe stata costruita nel lontano passato da Ermete Trismegisto e progettata in modo tale da indirizzare degli influssi astrali positivi sui suoi abitanti.
Il concetto che sia sacro dovere del Re costruire una città che unirà armoniosamente cielo e terra a beneficio dei suoi abitanti sarebbe stato caldeggiato dal filosofo ermetico Tommaso Campanella, che dichiarava agli inizi del XVII secolo di poter costruire una città così meravigliosa che solo guardandola si potevano apprendere le scienze e arrivò a profetizzare che il re Luigi XIV di Francia sarebbe stato il costruttore di questa magica Città del Sole.
Il concetto più importante è il tema unificatore dell’intero corpus degli scritti ermetici: Ciò che sta sotto corrisponde a ciò che sta sopra, e ciò che sta sopra corrisponde a ciò che sta sotto, nel compimento del miracolo dell’unica cosa… Le forze non si indirizzano verso l’alto, ma verso il basso. Gli esseri della terra non sono di alcuna utilità per gli esseri del cielo, gli esseri del cielo sono di tutta utilità per gli esseri della terra.
Immagine nella pagina:
Ermete Trimegisto, incisione, Pierre Mussard, Historia Deorum fatidicorum, Venezia, 1675