Prima o poi, l’amante della storia e della cultura scozzese viene inevitabilmente attratto oltre il Canale di Caledonia, alla ricerca dei paesaggi arcani delle remote Highlands. Raggiunte queste terre estreme, è probabile che senta l’impulso di proseguire fino al termine della strada, per vedere dove e come finisce la Scozia. I faraglioni di Duncansby Head sono uno spettacolo degno delle aspettative e il viandante alla ricerca di emozioni, appagato dai colori cangianti delle scogliere e del mare, nota appena i profili delle isole che si stagliano al largo del promontorio.
Tutti gli arcipelaghi affioranti da quelle gelide acque nordiche sono affascinanti, ma mentre le Ebridi (almeno quelle interne) sono note ed apprezzate, delle Orcadi si conosce molto poco. Troppo remote, si può pensare, per avere qualcosa di speciale da aggiungere a ciò che si può vedere sulla terra ferma. Invece sono cariche di storia con la S maiuscola e nascondono insospettabili attrattive.
Abitate fin dal tempo del Mesolitico e del Neolitico, furono in seguito occupate dai Pitti, fino all’invasione vichinga dell’875 d.C. I Norreni ne mantennero il controllo fino al 1472, quando Giacomo III di Scozia ne divenne sovrano, in seguito al matrimonio con Margherita di Danimarca. Di quel Medioevo lontano non restano molte tracce, a parte l’imponente cattedrale di Kirkwall, capoluogo dell’arcipelago e principale centro abitato dell’isola di Mainland.
Kirkwall è una graziosa cittadina che ha saputo coniugare tradizione e modernità in modo gradevole. Il suo porto è ancora affollato di piccoli pescherecci, ma molti depositi e magazzini sono stati trasformati in ristoranti e locali, ognuno con la propria personalità. Le case color pastello e le piccole vetrine incorniciate di legno addolciscono il profilo dell’austera cattedrale, affascinante nella sua pietra rossa fatta arrivare interamente dal continente. Due distillerie di ottimo whisky dagli aromi marini ne delimitano la minuscola periferia.
Immagine:
Villaggio di Stromness