È un uomo chiuso, a volte un pochino tetro, ma assolutamente incapace di sotterfugi. Quello che pensa lo dice, apertamente e a volte con poco garbo.
A casa mia non ci torno, Capitano. Appena quello viene a sapere che l'ho denunziato alla Finanza, è capace di mandare qualcuno ad accopparmi.
Pubblicato da Mondadori, 2019
In questo breve romanzo, i vari capitoli sono composti da messaggi inviati con un cellulare, o conversazioni telefoniche, brevi dialoghi, oppure email, articoli di quotidiani, qualche rapporto scritto. È l'abilità del famoso autore a far sì che questi elementi, proposti nella giusta sequenza, facciano comprendere gli avvenimenti del racconto. Si viene a conoscenza della storia, quindi, non perché ci sia una narrazione intesa nel senso classico, ma per il susseguirsi di questi "documenti" che testimoniano i fatti accaduti.
Ne esce un racconto piacevole, da leggere tutto d'un fiato.
Camilleri dà prova ancora una volta della sua abilità nell'utilizzare la lingua italiana, usando egregiamente vari registri linguistici a seconda delle situazioni.
La trama è piuttosto semplice, ma il groviglio di avvenimenti ci basta per la dovuta suspense del genere giallo-mistery.
Vi accenno la trama. A seguito di un tamponamento, una vettura esce di strada; l'uomo che è al volante viene trasportato in ospedale e i suoi effetti personali vengono consegnati alla moglie. Compreso (povero lui!) il cellulare.
Inoltre un testimone dichiara che il tamponamento è stato procurato volutamente. Interviene quindi la polizia che dà corso alle indagini. Da lì ha inizio questa storia in cui ogni personaggio darà la propria interpretazione delle conclusioni e della verità. Il tutto anche con un certo senso dell'umorismo.
Il libro si conclude con un interessante testo in appendice. Si tratta di un intervento di Camilleri al convegno Scrittori e critici a confronto tenutosi a Roma e si intitola Difesa di un colore ed è ovviamente... il colore giallo.
Uscito nella primavera del 2019, è uno degli ultimi libri del maestro Camilleri autore di oltre cento romanzi.
Nato a Porto Empedocle (Agrigento) il 6 settembre 1925, Andrea Camilleri per gran parte della sua esistenza vive a Roma, dove muore il 17 luglio 2019 e dove riposa, al Cimitero Acattolico.
Regista, autore teatrale, televisivo e radiofonico, autore di saggi sullo spettacolo.
Negli anni dal 1945 al 1952 ha pubblicato racconti e poesie, vincendo anche il Premio St Vincent. Ha insegnato Istituzioni di Regia all'Accademia d'Arte Drammatica.
Sposato con Rosetta, ha tre figlie, quattro nipoti e due bisnipoti.
Ha frequentato il liceo classico Empedocle di Agrigento, ma non ha mai sostenuto l'esame di maturità perché nel maggio 1943, a causa dell'imminente sbarco in Sicilia delle forze alleate, si decise che sarebbe valso il solo scrutinio.
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Sin dal 1949 Camilleri lavora alla Rai come delegato alla produzione, regista e sceneggiatore; in queste vesti ha legato il suo nome ad alcune fra le più note produzioni poliziesche della TV italiana, come i telefilm del Tenente Sheridan e del Commissario Maigret, e a diverse messe in scena di opere teatrali, con un occhio di riguardo a Pirandello.
Col passare degli anni ha affiancato a questa attività quella di scrittore; è autore di importanti saggi "romanzati" di ambientazione siciliana nati dai suoi studi sulla storia dell'Isola.
La scrittura prende finalmente il sopravvento al momento dell'abbandono del lavoro come regista/sceneggiatore per sopraggiunti limiti di età (mai pensione fu più opportuna!).
Nel 1978, dopo una decina d'anni di inutili ricerche di una casa editrice disposta a dargli credito, esordisce nella narrativa con Il corso delle cose (Lalli), pubblicato gratis da un editore "a pagamento" con l'impegno di citare l'editore stesso nei titoli dello sceneggiato TV tratto dal libro, La mano sugli occhi; il libro però non viene notato praticamente da nessuno.
Nel 1980 esce da Garzanti Un filo di fumo (riedito poi, come il primo, da Sellerio), primo di una serie di romanzi ambientati nell'immaginaria cittadina siciliana di Vigàta a cavallo fra la fine dell''800 e l'inizio del '900.
Ma è nel 1992, con l'apparizione (sempre da Sellerio, che pubblica la gran parte delle sue opere) de La stagione della caccia, che Camilleri diventa un autore di grande successo: i suoi libri, ristampati più volte, vendono ora mediamente intorno alle 60.000 copie.
Oltre alle opere ambientate nella Vigàta di un tempo, dal Birraio di Preston (1995) - il libro ai suoi tempi più venduto con quasi 70.000 copie - a La concessione del telefono (1999), ci sono i gialli della Vigàta odierna del Commissario Montalbano, con l'invenzione del quale arriva il grande successo (dal 1999 anche televisivo).
Montalbano è il protagonista di romanzi (il primo è La forma dell'acqua, del 1994) e racconti che non abbandonano quasi mai le ambientazioni e le atmosfere siciliane e che non presentano alcuna concessione a motivazioni commerciali o a uno stile di più facile lettura. Da anni ormai le indagini del sarcastico Commissario, nonché le atmosfere e il divertente e azzeccato linguaggio italo-siculo dei romanzi e dei personaggi di Camilleri, affascinano migliaia di lettori.
Nei suoi romanzi l'intreccio poliziesco è fondamentale, ma è anche il pretesto per la creazione dei personaggi. L'aspetto e il carattere di questi è una parte del lavoro di creazione che Camilleri cura particolarmente. I protagonisti delle sue storie sono spesso infatti molto divertenti ed ironici; ma anche molto malinconici, e questo vale in misura maggiore per il Commissario Montalbano.
Le notizie sulla vita di A. Camilleri le ho tratte da: http://www.vigata.org/biografia/biografia.shtml