Tuvia era mio nonno. Vera è mia nonna. Rafael, Rafi, mio padre e Nina… Nina non c’è. Nina non è qui. È sempre stato questo il suo contributo particolare alla famiglia.
Pubblicato da Mondadori, 2019
Traduzione dall’ebraico di Alessandra Shomroni
“Un’esplorazione profonda dell’animo di tre donne”
Le vicende, ambientate tra Israele e Croazia, e ispirate alla storia vera di Eva Panić Nahir, sono raccontate in prima persona da Ghili. Partono da quando Vera entrò nella sua famiglia sposando il nonno Tuvia, che era rimasto vedovo, e prendendosi cura di Rafael (“Rafi”), figlio di Tuvia e padre di Ghili.
Vera era giunta dalla Croazia con la figlia adolescente Nina. Nina è una ragazzina introversa, dal volto inespressivo. Era stata una bambina felice e spensierata fino a quando, a sei anni e mezzo, un evento drammatico le ruba il carattere, restituendoglielo distrutto: la morte del padre e l’arresto della madre Vera, che viene spedita nel gulag dell’isola di Goli Otok.
Quando Vera torna a casa, tre anni dopo, Nina non è più la stessa. Il senso devastante di abbandono, di tradimento, la percezione latente che la madre Vera forse aveva un’altra scelta, le renderanno impossibile vivere relazioni stabili e normali nonostante l’amore tenace e devoto di Rafi. Nina scompare, ritorna all’improvviso, riparte, anche quando c’è si estrania.
Dalla relazione con Rafi nasce Ghili, ma Nina è una madre assente. Le sue ferite inquinano anche la vita della figlia. Fino al viaggio, fino a quando Vera, Nina, Ghili e Rafi decidono di recarsi in Croazia, prima al paese natale di Vera e poi sull’isola di Goli Otok, che ha segnato il loro destino. Un viaggio che risveglierà sentimenti ed emozioni, durante il quale Vera racconterà del suo amore smisurato per MiloŠ, il padre di Nina. Sull’isola Vera e Nina finalmente si confronteranno, mentre la tempesta che sferza l’isola si fa anch’essa protagonista del racconto, e tutto finalmente sarà svelato, lasciando intravedere la luce.
Un romanzo di straordinaria intensità, introspettivo e profondo. Sentimenti e personaggi magistralmente delineati. Una scrittura potente e incisiva. Un romanzo sui rapporti familiari, su affetti complessi e irrisolti e sulla capacità di perdonarsi.
David Grossman è nato a Gerusalemme nel 1954. Noto per il suo impegno in favore di una soluzione pacifica della questione palestinese, è considerato uno dei più importanti narratori contemporanei. È diventato un caso letterario nel 1988 con il successo di Vedi alla voce: amore, seguito da Il libro della grammatica interiore, Ci sono bambini a zigzag, Che tu sia per me il coltello, Qualcuno con cui correre, Col corpo capisco, A un cerbiatto somiglia il mio amore, Caduto fuori dal tempo e Applausi a scena vuota, vincitore del prestigioso Man Booker International Prize nel 2017. Suoi sono anche alcuni celebri libri inchiesta dedicati alla questione palestinese: Il vento giallo, Un popolo invisibile, Con gli occhi del nemico, La guerra che non si può vincere.