I festeggiamenti per la visita del Re a Bologna: 1 - 4 maggio 1860

di Daniela Bottoni

Il 3 maggio il bel tempo persisteva.
La mattina il sovrano visitò la Basilica di San Luca e la Certosa, mentre già dal primo pomeriggio la folla si accalcava alla Montagnola per assistere ad un altro spettacolo attesissimo: la rivista militare da parte del Re.

inchiniRiportava il Corriere dell’Emilia: La Piazza d’Armi parea impossibile potesse contenere tante gente che occupava ogni spazio lasciato libero dalle truppe. Reparti di fanteria e a cavallo, oltre a batterie di artiglieria, erano dispiegati tutto intorno alla piazza. Vittorio Emanuele fece il suo ingresso salutato da grida, agitarsi di cappelli e fazzoletti mentre signore alle finestre facevano scendere sul Re una pioggia di fiori. Il cavallo che il Re montava sfoggiava il dono delle Donne dell’Emilia.

Egli passò in rassegna le schiere, quindi seguì uno scenografico defilé delle truppe.


Venne infine sera, l’ultima che il sovrano avrebbe trascorso in città. L’illuminazione fu spettacolare. Le splendide nostre colline apparirono illuminate da innumerevoli fuochi, mentre alcune delle ville sui colli circostanti vennero ad un tratto ad accrescere l’effetto generale con lumi del Bengala a variati colori. Intanto una folla di popolo con fiaccole accese, e con bande musicali stendevasi sul pendio di S. Michele accrescendo il pittoresco spettacolo… Ogni via, ogni palazzo, ogni casa anche nei vicoli più remoti era addobbata e illuminata. … Il Mercato di Mezzo pareva un giardino; la torre Asinelli splendeva tutta intera di luce; il Foro dei Mercanti presentava un disegno cosperso di smeraldi, rubini e diamanti. La facciata di San Petronio era stata coperta con un’armatura in legno, su cui erano disposti migliaia di lumini per creare il disegno che avrebbe avuto se fosse stata compiuta. Sua Maestà passò in cocchio per tutte le principali vie, festeggiato da cordialissimi continui applausi… i concerti musicali suonavano in tutte le Piazze.

La festa durò fino a mezzanotte assistita dal bel tempo. Fu la fine di una fortunata tregua, perché il Corriere riportò che, poco dopo, scoppiò una grande burrasca.

La mattina del 4 maggio Vittorio Emanuele lasciò la nostra città portando con sé l’affetto sincero dei Bolognesi.
La folla lo salutò radunata lungo le vie da S. Michele fino alla stazione ferroviaria, da dove
il Re partiva fra gli applausi e la benedizione di tutti.



Immagine nella pagina:
Vignetta satirica da Il Diavoletto, Bologna 27 aprile 1860

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