Per il valore che assunse a livello nazionale e internazionale, la Spedizione dei Mille può considerarsi la maggiore delle imprese garibaldine. Essa ebbe un ruolo determinante nel processo che ha portato all’unificazione del nostro Paese.
La Spedizione intendeva liberare la Sicilia, l’intero Regno di Napoli e chiamare alle armi siciliani, calabresi e tutte le popolazioni del Mezzogiorno; voleva liberare Roma, l’Umbria, le Marche e aspirava a muovere, di concerto con l’esercito Sabaudo, alla liberazione di Venezia, di Trento e di Trieste, compiendo così l’Unità d’Italia.
Il 5 maggio 1860, a
Quarto si ritrovarono 1089 uomini. La maggior parte di costoro non aveva né armi né munizioni ed era privo di divise, ma ad attenderli c’erano due piroscafi: il
Piemonte e il
Lombardo; queste imbarcazioni erano state concesse dall’armatore Rubattino con una trattativa “particolare”: gli uomini di Garibaldi avrebbero simulato un sequestro per non creare problemi all’armatore che, di fatto, era consenziente.
Partirono facendo rotta verso la Sicilia. Scarse erano le possibilità di successo a causa di reali ostacoli: 1) il governo piemontese aveva negato l’appoggio ufficiale alla spedizione perché preoccupato per possibili complicazioni diplomatiche e inoltre questa spedizione rinvigoriva lo spirito repubblicano che Garibaldi aveva più volte dichiarato; 2) le maggiori potenze europee, Inghilterra esclusa, erano ostili a questa impresa che minava lo stato delle cose; 3) le acque del Mar Tirreno meridionale erano presidiate da una flotta del governo borbonico; 4) c’erano oltre ventimila soldati borbonici dislocati in Sicilia. Bisogna dire però che il popolo siciliano era pronto alla rivolta. Il Generale era convinto di poter approfittare delle agitazioni antiborboniche in atto e avere così più possibilità di successo rispetto ai tentativi non riusciti, compiuti in precedenza dai fratelli Bandiera e da Carlo Pisacane.
I Mille erano volontari: artigiani, contadini, operai, borghesi, commercianti, artisti.
Immagini nella pagina: Gerolamo Induno, L’imbarco dei Mille da Quarto, 1860, Museo del Risorgimento, Milano Il piroscafo Lombardo