Pubblicò diversi decreti anche se è storicamente difficile distinguere quelli autentici da quelli apocrifi, pubblicati per scherzo o per polemica politica dai giornali cittadini. Tra i suoi decreti più famosi, oggi custoditi nel Museo Cittadino di San Francisco, ricordiamo quelli del 1860 con cui dichiarò decaduta la Repubblica, sciolse gli Stati Uniti e proibì al Congresso di riunirsi a Washington, quello del 1862 con cui licenziò Abraham Lincoln, e quello del 1868 nel quale ordinò l'arresto del suo successore Andrew Johnson. Nel 1863, in conseguenza dell’invasione del Messico da parte di Napoleone III, si sentì in dovere di assumerne la protezione, divenendo quindi Norton I, Imperatore degli Stati Uniti d’America e Protettore del Messico.
Curiosamente, in due proclami del 1872 ebbe una grande intuizione. Nel primo, del marzo 1872, decretò la costruzione di un ponte tra Oakland e San Francisco, mentre nel secondo, del settembre dello stesso anno, indisse un sondaggio per determinare se fosse meglio un ponte o un tunnel, sempre per collegare Oakland a San Francisco. Entrambe le opere sono state davvero realizzate nel corso del Novecento, quindi almeno uno dei suoi proclami possiamo considerarlo pienamente recepito.
L’imperatore viveva in assoluta povertà, accettando sì l’elemosina di amici e conoscenti, ma per una cinquantina di centesimi a testa al massimo, riferendosi a tale somma come ad una tassa per l’impero. Iniziò anche a stampare proprie banconote da 50 centesimi fino 10 dollari, che in realtà erano più delle note di credito, ma che venivano regolarmente accettate dai negozianti di San Francisco, e che divennero in seguito molto richieste dai turisti come souvenir.
Diversi ristoranti, anche tra i migliori della città, concedevano a Norton di pranzare gratuitamente, mostrando anche un “sigillo imperiale” che certificava l’approvazione dell’Imperatore, e che risultava un’ottima pubblicità. Non c’era spettacolo teatrale o musicale a San Francisco che non riservasse uno dei posti migliori per Sua Maestà.
Per spostarsi in città utilizzava il sistema tranviario di San Francisco, e nessun controllore si sognò mai di chiedergli il biglietto. Anzi, il presidente della Central Pacific Railroad, Leland Stanford, gli rilasciò una sorta di pass vitalizio perché non venisse trattato come un passeggero a scrocco.
Divenne talmente popolare che quando il 21 gennaio 1867 un poliziotto, tale Armand Barbier, sentendo i suoi proclami, decise di arrestarlo inizialmente per vagabondaggio ed in seguito per disturbi mentali, si sfiorò la rivolta cittadina. L'arresto scatenò lo sdegno della cittadinanza e una serie di articoli e lettere sui principali quotidiani, che costrinsero il capo della polizia di San Francisco, Patrick Crowley, a rilasciarlo porgendo le formali scuse della Polizia. Da quel giorno in poi tutti i poliziotti di San Francisco cominciarono a fare il saluto all’imperatore Norton I ogni volta che lo incrociavano per strada.
Immagini nella pagina:
Un editto del 1879
Proclama del 1869