Cominciò la lezione: “Avanti, indietro, a ritmo di musica, giù per terra, fermi immobili, in piedi, su, a destra, a sinistra” eravamo sbigottiti, il nostro imbarazzo era alle stelle, che vergogna e che disagio!! Per lo meno la prof., come promesso, era sempre lì di fianco a noi e faceva i nostri stessi movimenti.
Con grande sorpresa pian piano ci siamo sciolti e abbiamo cominciato a seguire le indicazioni, nonostante ogni tanto, anche per camuffare l'imbarazzo, ridevamo e allora Alessia diceva severa: “Non si ride, bisogna essere seri, morirono anche ragazzi della vostra età nella battaglia...”
Al momento di ricreare la barricata ci siamo arrangiati con quello che avevamo a disposizione: solo i nostri zaini. Ci dividemmo in due gruppi e il primo tentativo fu un disastro, perché crollarono entrambe le barricate in men che non si dica.
Alessia quindi ci fece notare che non era così facile e, grazie a qualche indicazione, la seconda volta fu un successone!
Una volta tornati in classe, alla domanda della prof. su come fosse andata le rispondemmo coralmente: “Ci siamo divertiti moltissimo!! Quando sarà la prossima lezione??”
Ce l'avevo fatta!! Avevo scalfito la corazza: ora bisognava solo conquistare la loro piena fiducia!!! Che grande soddisfazione!!
Ogni volta che Alessia tornava a far lezione, gli allievi ne erano entusiasti e ripetevano: “Quando torna? Quando torna?”
Uno dei momenti più buffi è stato l'incontro per la prova costumi. I ragazzi dovevano indossare i pantaloni e le camicie dei loro padri e le ragazze venivano assalite da innumerevoli dubbi sulle acconciature e sugli smalti appariscenti che per l'occasione avrebbero dovuto rimuovere. Erano tutti un po' impacciati e chiedevano conferma uno alla volta.
Ce l'avevo veramente fatta: erano coinvolti e carichissimi!!
Finalmente l'11 maggio è arrivato: tutti al Museo civico del Risorgimento in Piazza Carducci per l'inaugurazione dell'evento. La giornata era terribile: pioveva fortissimo e faceva freddo, ma i ragazzi, tutti bagnati, arrivavano alla spicciolata.
Nei camerini regnava una gran confusione: c'erano ballerini in costume che si sarebbero poi esibiti, le guide del museo, gonne, lacche, forcine, panciotti e i ragazzi, ovviamente spaesati, erano circondati dalle costumiste che li vestivano e li sistemavano.
Io mi aggiravo in quel marasma e vedevo che i ragazzi controllavano sempre dove fossi seguendomi con gli occhi.
Non mancavano le autorità cittadine che avrebbero, di lì a poco, inaugurato la manifestazione e Alessia, con grande stupore dei ragazzi, incaricò del compito di sorreggere il nastro per il taglio ufficiale, che dava inizio all'evento, i due più riottosi e meno disponibili a mettersi in gioco: Alessandro e Ibtissam...
Mi avrebbero voluto uccidere, mi cercavano tra la folla per protestare, ma io facevo finta di nulla. Però, una volta passato il momento, mi si sono avvicinati e orgogliosi e increduli mi hanno detto con entusiasmo: “Hai visto prof. che ce l'abbiamo fatta? Dai, non è stato così difficile alla fine!”
E anche questa è andata: ho sorriso e mi sono congratulata...
Immagini nella pagina:
Scena della Battaglia della Montagnola
11 maggio 2019: inaugurazione della Rievocazione storica "Bologna da quel momento fu libera" organizzata da 8cento APS in collaborazione con il Museo civico del Risorgimento di Bologna, alla presenza delle autorità