Il bolognese Leopoldo Serra viene ricordato per essere stato il primo ufficiale italiano a entrare in Roma durante la presa della città avvenuta il 20 settembre 1870. In realtà a quell’epoca Serra vantava già una brillante carriera e azioni valorose per le quali era stato insignito di decorazioni e onorificenze. Fu un illustre protagonista del Risorgimento, un uomo coraggioso e intraprendente, che si distinse altresì per semplicità, rettitudine e modestia.
Leopoldo Serra nacque a Bologna il 28 febbraio 1829 da buona famiglia e compì gli studi nella sua città laureandosi a 23 anni in matematica-ingegneria. Il suo percorso rispecchia quello tipico della gioventù patriottica del Risorgimento. Animato dal desiderio di servire l’Italia e di liberarla dallo straniero, nel 1854, a 25 anni, decise di emigrare in Piemonte. Il Regno di Sardegna in quel momento rappresentava infatti l’unico stato che, dopo la Prima Guerra di Indipendenza, teneva alta la bandiera dell’Italia. Avvalendosi di una lettera di presentazione di Marco Minghetti, si arruolò come volontario e venne assegnato all’artiglieria. Iniziò volentieri la sua gavetta “dal basso” secondo la sua indole modesta.
Nel 1855 fu nominato sottotenente di artiglieria e nel 1858 fu trasferito al 3° Battaglione Bersaglieri, corpo al quale appartenne per tutta la vita.
Ma veniamo alla prima azione per la quale si distinse. Siamo nel 1859, Seconda Guerra di Indipendenza. Egli naturalmente vi prese parte e, durante la battaglia di Solferino e San Martino, seppure ferito, continuò a combattere guadagnandosi una medaglia d’argento al valore militare. Scrive Isolina Batacchi Legnani in Un Patriotta. Leopoldo Serra: Come gli luceva lo sguardo di felicità al ricordo di quella giornata memoranda per più di dodici ore di aspro combattimento! Ma di sé, del suo valore, non una parola.
Dal 1863 al 1866, come capitano del 4° Battaglione Bersaglieri, Serra prese poi parte alla repressione del brigantaggio nella provincia di Avellino e in Basilicata, compiendo atti di grande coraggio. Era tanta l'audacia di quell'uomo che da solo, con un piccolo revolver, s'inoltrava per parecchi chilometri nei boschi più fitti, lasciando i bersaglieri soli appiattati, e compiendo fino atti di temerità.
Arriviamo alla Terza Guerra di Indipendenza, 1866. Nel corso della battaglia di Custoza gli Austriaci avevano intravisto un’occasione propizia per catturare il principe ereditario Umberto, futuro re d’Italia. Si scatenò un memorabile scontro, noto come “quadrato di Villafranca”, in cui si fronteggiarono gli Ulani austriaci e i Bersaglieri italiani. Questi ultimi ebbero la meglio e tra di loro si distinse anche il nostro Serra, che ricevette un’altra medaglia al valore.
Immagini nella pagina:
Leopoldo Serra in divisa da Bersagliere, Museo civico del Risorgimento di Bologna
Revolver di Leopoldo Serra, Museo civico del Risorgimento di Bologna