Il patriota bolognese Leopoldo Serra

Non solo la Breccia di Porta Pia

di Daniela Bottoni

Presa di Roma (Miniatura 550x379 px)Ed eccoci all’ora epica di Porta Pia, 20 settembre 1870.
Tralascio qui l’inquadramento storico e i dettagli dell’evento cruciale che segnò la fine del potere temporale dei papi e l’annessione di Roma al Regno d’Italia. Mi concentrerò sul ruolo di Serra. Egli si trovava al comando dei Bersaglieri del 12° Battaglione, in sostituzione del maggiore che avrebbe dovuto guidare il corpo e che era ammalato.

Mantello (Miniatura 437x723 px)Nelle fasi concitate che si svolsero verso metà mattina, mentre vari reparti militari italiani irrompevano verso la breccia aperta nelle Mura aureliane vicino a Porta Pia, il comandante del 34° Battaglione dei Bersaglieri venne colpito a morte lasciando i suoi uomini momentaneamente disorientati. Fu allora che Serra li trascinò con sé insieme al proprio battaglione ed entrò per primo in Roma attraverso la Breccia.

Cesare Bosi (Miniatura 240x298 px)Serra restò ferito e in quell'occasione gli venne conferita la Croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. Lo scontro provocò complessivamente 49 morti da parte italiana e 20 da parte pontificia.
Tra i caduti ricordo un altro eroe bolognese, Cesare Bosi. Ferito gravemente ad un braccio continuò a rimanere esposto al fuoco nemico, eccitando i soldati ad avanzare anziché soccorrerlo. In seguito a tale ferita Bosi morì poche settimane dopo di setticemia, come spesso accedeva a quei tempi. Il suo nome è riportato sulla lapide che ricorda i Bolognesi morti per la libertà d'Italia posta sulla facciata principale del Palazzo Comunale.

Da Bologna partirono anche una ventina di sostenitori del Papa, al seguito di un ventenne Alfonso Rubbiani che oggi ricordiamo soprattutto per la sua attività di architetto e restauratore di monumenti. Egli allora era segretario della neonata Società della Gioventù cattolica italiana.
Nel 1872 Serra fu congedato col grado di maggiore per ferita riportata in guerra, ma si conservò sempre patriotta e soldato nell'animo.

Negli anni successivi il suo impegno proseguì lungo due direttrici tipiche del periodo post-unitario. Da un lato l’impegno per conservare la memoria del Risorgimento che lo vide iscritto alla Guardia d’Onore alle Reali tombe del Pantheon, dall’altro l’impegno per la questione sociale con la partecipazione a diversi sodalizi caritatevoli.


Immagini nella pagina:
F. Barbieri, La Breccia di Porta Pia, 1870, litografia, 1895, Museo civico del Risorgimento di Bologna
Mantello di Leopoldo Serra indossato durante la Battaglia di Porta Pia, Museo civico del Risorgimento di Bologna
Cesare Bosi (1822-1870), Museo civico del Risorgimento di Bologna

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