Mio nonno provava pena per Wernher von Braun, che immaginava sempre come un uomo timido, professionale, con indosso un cardigan. Povero diavolo! Aveva costruito una nave per innalzare gli uomini fino alle soglie del paradiso, e quelli l'avevano usata come ambasciatrice dell'inferno.
Non era un uomo facile da amare, ma questo non vuol dire che non fosse amabile.
Titolo originale
Moonglow, traduzione di Matteo Colombo
Pubblicato da Rizzoli, 2017
Vincitore del Premio Pulitzer 2001 con il romanzo
Le fantastiche avventure di Kavalier e Clay .... che mi regalerò quanto prima.
Il titolo originale del libro di cui vi voglio parlare è
Moonglow (bagliore lunare), titolo molto più calzante di quello italiano
Sognando la luna, che fa pensare ad un romanzo romantico, mentre in realtà attiene al desiderio di conquista delle missioni spaziali.
È un libro magnifico, che celebra la forza dei legami familiari, dei segreti rivelati e della memoria, anche quando è labile, ed è un atto di ribellione contro l'idea preconcetta che ai bambini si debbano nascondere le cose.
Si tratta di un romanzo storico-autobiografico romanzato, capace di descrivere un'epoca nel racconto di una sola vita, quella del nonno dell'autore, contraendo un'esistenza intera in un incontro di appena una settimana.
Sognando la luna inizia nel 1989 quando Michael Chabon ha appena pubblicato il suo primo romanzo,
I misteri di Pittsburgh, e raggiunge la casa della madre, a Oakland, per far visita al nonno malato in modo incurabile. Solitamente taciturno, sotto l'effetto di potenti antidolorifici, il nonno racconta al nipote una storia incredibile, la sua.
Nato in una famiglia ebraica, il nonno trascorse una giovinezza ribelle e scapestrata, ma questo non gli impedì di laurearsi in ingegneria, con una specializzazione negli studi di missilistica. Nella prima scena, di una comicità irresistibile, il nonno, licenziato per poterlo sostituire alla Feathercombs (un'azienda di New York che produce mollette per capelli) con Alger Hiss, la presunta spia comunista, aggredisce il suo capo cercando di strangolarlo con il filo del telefono. Il capo sopravvive, ma il nonno finisce in prigione. Un evento che segnerà la sua vita, facendola deviare, di rimbalzo, verso progetti di razzi e paesaggi lunari.
La parte più drammatica della storia ci porta nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale: il nonno si è arruolato volontario perché non riusciva a trovare lavoro a Filadelfia. Uno scherzo potenzialmente disastroso per poco non lo spedisce davanti alla corte marziale, ma uno degli ufficiali si rende conto che è fatto di una stoffa eccezionale, e così il nonno, che è un buon tecnico e conosce il tedesco, viene mandato sul suolo nemico per scovare le basi dei V2, rubare i piani, e magari convincere qualche scienziato a disertare prima che i russi facciano man bassa. È qui che il nonno conosce von Braun, e ne viene deluso, perché lo vede come un uomo arrivista, non un sognatore, un uomo capace di anteporre i suoi desideri al bene della comunità, magari chiudendo un occhio, meglio due, a quanto accede agli ebrei schiavizzati nelle fabbriche delle sue armi micidiali. Le sue avventure sono strazianti, anche se frammezzate da momenti di pura comicità.
Al ritorno in patria, l'incontro con la nonna, i problemi psicologici di quest'ultima, il lavoro per un'importante azienda che si occupa di missilistica, la nascita della sua passione per i modellini, e il desiderio di andare sulla luna.
Questo libro è un incanto: l'incantesimo di Chabon che riesce, attraverso la figura del nonno, a percorrere tutto il Novecento in una maniera a tratti esilaranti, a tratti seria e profonda, ma la vera ironia è che, spesso, le pagine più divertenti e drammatiche sono anche quelle più fedeli alla storia .... nessuna commedia o tragedia può superare la realtà, lo sappiamo molto bene!
In una delle ultime pagine del libro, la madre di Chabon gli chiede se riteneva che il nonna e la nonna fossero mai stati felici, e lui risponde: "Assolutamente". La madre rimane perplessa, e lo interroga nuovamente: quando potevano essere stati felici con tutte le prove che avevano dovuto superare? E lui risponde: "Tra una cosa e l'altra".
Direi sia questo il messaggio di questo libro: non si può essere sempre felici, ma si può essere felici nonostante tutto, nonostante lutti, malattie, perdite, tra una cosa e l'altra, insomma.
Michael Chabon è nato a Washington nel 1963. Ha all’attivo romanzi, raccolte di racconti, saggi, sceneggiature e fumetti. Tra i suoi titoli più importanti, tutti editi da Rizzoli,
I misteri di Pittsburgh,
Il sindacato dei poliziotti yiddish,
Uomini si diventa,
Telegraph Avenue. Vive a Berkeley, in California, con i figli e la moglie, la scrittrice Ayelet Waldman con la quale ha curato la raccolta di racconti
Cenere e ulivi, pubblicata da Rizzoli nel 2017 in occasione dei cinquant’anni di occupazione israeliana della Palestina.