Franco Bollo

Ovvero breve storia del francobollo con qualche aneddoto

di Andrea Gazzotti

Sul francobollo doveva essere apposto un timbro, ma l’inchiostro utilizzato era il classico nero pertanto di difficile individuazione (nero su nero). Si decise quindi di passare al timbro rosso più evidente e furono date specifiche indicazioni (o meglio la ricetta!) agli uffici postali per la sua fabbricazione: una libbra di inchiostro rosso da stampa, una pinta di olio di lino, mezza pinta di cascame di olio dolce e mescolare bene.
Penny rosso e penny rosso dentellato (Miniatura 550x312 px)
Problema risolto? No, perché la cupidigia e la furbizia degli uomini non conosce limiti! Alcuni individui con conoscenze di chimica e privi di scrupoli trovarono il modo di rimuovere il timbro per riutilizzare il francobollo, ma è risaputo che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Dopo pochi mesi (febbraio 1841) il penny nero diventò rosso e per il timbro si tornò all’inchiostro nero che, essendo indelebile, non poteva essere cancellato. Inoltre, sul two pence azzurro venne aggiunta una riga bianca rispettivamente sopra e sotto l’effigie della Regina Vittoria. Questi due valori nel 1858 subiranno un importante cambiamento, la dentellatura.
Fino a quel momento infatti i francobolli erano stampati su fogli che andavano poi tagliati pezzo per pezzo con le forbici.

Lettera di Lady Gomm (Miniatura 219x123 px)L’impero di Sua Maestà era molto vasto e le varie colonie, per adeguarsi alla nuova regola (che comunque richiese vari anni), cominciarono ad emettere specifici francobolli. Curioso è il caso di Mauritius, dove il governatore Sir William Maynard Gomm, nel 1847, dovette in tutta fretta mandare in stampa i primi francobolli Mauritius commemorativo (Miniatura 242x373 px)locali anche perché la moglie, Lady Elizabeth Gomm, doveva spedire gli inviti per un gran ballo in maschera e voleva decorare le buste con quei simpatici e colorati pezzetti di carta come era abituata fare a Londra!
L’unica persona in grado di eseguire il lavoro era l’orologiaio Joseph Osmond Barnard, che incise su una lastrina di rame sia il one penny che il two pence. I 500 esemplari di ogni tipo furono stampati uno ad uno. Ad oggi ne sopravvivono solo 14 del one penny e 12 del two pence.

Preziosissimi, specialmente gli one ancora incollati sulle buste spedite dalla Lady. Il loro valore è legato anche ad un paio di errori. A causa della fretta fu incisa la dicitura post office, che era inesistente sull’isola (la seconda serie verrà aggiornata con la più corretta post paid), inoltre il colore più che red era decisamente orange.


Immagini nella pagina:
Penny rosso senza dentellatura e penny rosso dentellato
Lettera di Lady Gomm, con invito al ballo, inviata a Bombay e venduta nel 1968 ad un’asta per 237 milioni di lire
Francobollo commemorativo del ballo organizzato da Lady Gomm

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