E il resto del mondo ?
I primi ad adottare il nuovo sistema, praticamente identico a quello inglese, furono nel gennaio 1843 gli svizzeri, o più precisamente il cantone tedesco di Zurigo.
La Confederazione Svizzera come stato unitario nascerà nel 1848, inizialmente quindi i vari cantoni cominciarono ad emettere valori specifici.
I romandi di Ginevra (arrivati secondi) adottarono il loro doppio di Ginevra da 10 centesimi, così chiamato perché era formato da un unico pezzo comprendente due valori da 5 che, intero, serviva per spedizioni in tutto il cantone, mentre per la posta cittadina veniva tagliato a metà.
Veniamo ora all’Italia, o meglio a quel mosaico di stati più o meno sovrani in cui era divisa.
La prima emissione italiana risale al 1850 ed avvenne nel Lombardo Veneto. Altro non erano che i francobolli dell’impero Asburgico, recanti l’aquila bicipite e stampati a Vienna dall’Imperial Regia Stamperia di Corte e di Stato, ma “italianizzati”: 5-10-15-30 e 45 centesimi di Lira austriaca di Milano invece dei Kreuzer e, giusto per non lasciare spazio a dubbi su chi comandava, con la scritta K.K. Post-Stempel (Bollo Postale Imperial Regio).
Il nuovo sistema postale fu praticamente imposto dagli austriaci, mediante speciali accordi, anche agli altri stati su cui esercitavano influenza politico-militare: al Granducato di Toscana nell’aprile 1851, allo Stato Pontificio nel gennaio 1852 e ai Ducati di Modena e di Parma nel giugno dello stesso anno.
Nel Regno Borbonico delle Due Sicilie bisognerà invece attendere il 1858 per l’introduzione del francobollo, ma solo sul continente, l’isola ci arriverà nel 1859.
Immagini nella pagina:
Doppio di Ginevra
Francobollo del Lombardo-Veneto (1850)
Primo francobollo del Granducato di Toscana (1851)