LibriAl cuore delI'Impero

Alessandra Necci

a cura di Marta Lanzarotti


Robert_Lefèvre_001 (Miniatura 550x819 px)Poi ci sono le sorelle, Elisa, Paolina e Carolina, sono le più ambiziose:
Elisa, diventa principessa di Lucca e Piombino, poi Granduchessa di Toscana, ha innate doti politiche, è calcolatrice, amante del potere, determinata e competente, forse la più intelligente, si impegna perfino in importanti riforme “Era una donna forte...”.
Paolina, la più bella e seducente, eternizzata nella bellissima scultura del Canova, sposa il principe romano Camillo Borghese, molto spregiudicata, con molti amanti, infedele a tutti tranne che al fratello. Diventa principessa di Guastalla, ma le interessa di più frequentare le alcove. "Sulla terra tutto passa così velocemente tranne l’opinione che lasciamo impressa nella storia...”.
Carolina, intrigante e molto interessata al potere, sposa Gioacchino Murat e diventa Regina di Napoli. Ambiziosissima e spregiudicata tradisce il fratello per conservare il Regno e firma un accordo con l’Imperatore austriaco, che Napoleone dall’esilio prende malissimo. Carolina a differenza di Paolina, dedita al piacere, sceglie i propri amanti tra coloro che possono esserle utili, come ad esempio il principe di Metternich. “In verità a giudicare delle vostre pretese, care Signore, si potrebbe credere che abbiamo ricevuto la corona dalle mani del defunto re, nostro padre”.

Concludendo non credo si possa dire che Napoleone fosse misogino, come spesso la storia ci ha indotto a pensare, certamente il complesso rapporto con Giuseppina può averlo a tratti condizionato negativamente, ma alla fine, in esilio, si rammarica di non aver dedicato più tempo alle donne, anche se per carattere non avrebbe potuto vivere quasi tutto il suo tempo senza combattere e senza cercare la gloria, per lui non sarebbe stata vita... ma “La politica non ha cuore, ha solo testa”.

Napoleone muore in esilio e finalmente da morto si riappropria di se stesso, torna ad essere ciò che era stato durante la sua epopea. Nella fine c’è il principio di tutta la sua grandezza e straordinarietà.

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Alessandra Necci è nata a Roma. Si è laureata in Legge nel 1992 alla Sapienza di Roma, per poi specializzarsi in relazioni internazionali a Parigi. Da sempre appassionata e studiosa di storia e letteratura, è autrice di numerose biografie storiche. Per Marsilio ha pubblicato Il prigioniero degli Asburgo. Storia di Napoleone II re di Roma (2011), Re Sole e lo Scoiattolo. Nicolas Fouquet e la vendetta di Luigi XIV (2013, Premio Fiuggi), Il Diavolo zoppo e il suo Compare. Talleyrand e Fouché o la politica del tradimento (2015, finalista Premio Acqui Storia), Isabella e Lucrezia, le due cognate. Donne di potere e di corte nell’Italia del Rinascimento (2017, Premio Boccaccio 2018, Premio Minerva 2019), Caterina de’ Medici. Un’italiana alla conquista della Francia (2019, Premio Biagio Agnes 2020). Vanta una intensa collaborazione con istituzioni, quotidiani e riviste. Partecipa a innumerevoli convegni e collabora come autrice con Rai Storia. È segretario generale della Fondazione Necci che si occupa di Sistemi infrastrutturali e Euromediterraneo. Si dedica al mondo del volontariato e della solidarietà. É stata insignita dell’onorificenza di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres dal Ministro della Cultura francese, di Cavaliere al merito della Repubblica italiana, e di altri prestigiosi premi letterari.


R. Lefèvre, Ritratto di Letizia Ramolino Bonaparte (Madame Mére), 1813

Fine.
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