Napoléon, narrazione della giovinezza e dell’ascesa del suo eroe, sarebbe dovuto essere il primo capitolo di una saga, cui avrebbero fatto seguito altri sei episodi sulla gloria e la caduta del sogno bonapartista.
Nonostante Gance abbia girato altri tre film sull’Imperatore dei Francesi (nel 1935, nel 1960 e nel 1971), il grandioso progetto iniziale non fu mai portato a termine. Questo, tuttavia, è ciò che ha reso il film del ‘27 un mito dei kolossal.
Alla maniera di un romanzo di formazione, si parte nel 1781 quando Napoleone dodicenne frequenta il collegio militare di Brienne, poi si passa al 1789 quando assiste da osservatore alla presa della Bastiglia; nel 1793 lo si vede maggiore dell’esercito fino a che diventa comandante vittorioso a Tolone.
Cade in disgrazia l’anno successivo ma si risolleva più forte di prima come generale della Campagna d’Italia.
Il regista e gli sceneggiatori incastrarono nelle didascalie drammaturgia e citazioni storiche dando spazio ai personaggi. Lo spettatore conosce, quindi, la grande storia accanto agli aspetti privati dell’eroe: dagli affetti famigliari fino al grande amore con Joséphine de Beauharnais, diva
femme fatale.
Il Napoleone fanciullo e quello adulto si integrano in perfetta continuità. Il giovanissimo attore Vladimir Rudenko diede un’interpretazione intensa, con il suo sguardo chiaro, scontroso e inquieto che si evolve nell’uomo interpretato da Albert Dieudonnè. Di media statura, magro, spigoloso, viso tagliente e aspro...
Fu lui la perfetta incarnazione dei ritratti giovanili del condottiero: anche se all’epoca aveva già trentasette anni, la maturità del fisico richiamava i dipinti di Antoine-Jean Gros e di Andrea Appiani.
Nell’immaginario comune si ha in mente l’affascinante console a cavallo o l’imperatore solido, in carne e stempiato. Vedere
il piccolo caporale coi capelli lunghi e l’andatura nervosa e scattante ben ne evidenzia l’ardore e gli stenti nella traumatica era rivoluzionaria.
Immagine nella pagina: Foto composita: in alto Vladimir Rudenko a sinistra e Albert Dieudonnè a destra; in basso backstage con Abel Gance e il piccolo Rudenko.