Nell’ottobre del ’43 avevo appena compiuto 10 anni ed eravamo scappati da Udine dove papà era militare ed eravamo arrivati a Bologna sfollati in una villa molto bella in via Guelfa. Il 23 marzo del ’44 avvenne l’ultimo bombardamento di Bologna e proprio in quel bombardamento venne colpita la nostra casa… Mio padre prese la bicicletta e venne a Bologna per vedere se era successo qualcosa.
Quando rientrò da noi aprì la porta della cucina e disse soltanto “In pieno. Si vedono solo i giochi della Paola.” Alla mattina dopo mamma e papà vennero a vedere cosa si poteva recuperare. Quando rientrarono papà mi disse: “Paola i tuoi giochi non ci sono più, li hanno portati via questa notte” e in quel momento lì, son sincera, capii in maniera infantile ma molto precisa che il mondo è cattivo.
Pubblicato da Minerva, 2020
Giacomo e Giuseppe Savini hanno raccolto le testimonianze dei bambini dai cinque ai quattordici anni, di Bologna e dintorni, che hanno vissuto sulla propria pelle le atrocità della guerra non guerreggiata ma che ha lasciato tracce indelebili nella loro memoria di ottantenni di oggi.
Sono i Cinni di guerra, i protagonisti del libro, che ricordano le emozioni forti e alle volte anche l’ingenua spensieratezza di quel periodo della loro vita, trascorso nei rifugi antiaereo o nelle campagne emiliane.
Sono gli ultimi testimoni del grande conflitto mondiale, spettatori di un tragico periodo che il nostro Paese ha attraversato e che li ha visti protagonisti inconsapevoli dei rischi che affrontavano tutti i giorni.
Il libro contiene un centinaio circa di racconti brevi ed è caratterizzato da un linguaggio familiare, con inserzioni dialettali ed eventuali errori grammaticali per mantenere lo stile colloquiale che caratterizza una narrazione tra nonno e nipote. Le storie sono organizzate in ordine cronologico in base alla data di nascita ed è indicato il nome del narratore.
Nel volume sono contenute anche alcune immagini di bambini dell’epoca che non hanno alcun riferimento con i testimoni.
Il libro termina con il racconto di un bambino francese e di uno tedesco, anch’essi accomunati dalla stessa tragedia, anche loro Cinni di guerra.
Giacomo e Giuseppe Savini, bolognesi e appassionati di storia, sono alla prima pubblicazione insieme.