Dante è poeta d’amore, suscita forti passioni, la sua universalità è probabilmente legata all’aver posto al centro della sua opera l’amore, con uno spettro amplissimo di significati. L’amore viene esplorato nei suoi molteplici aspetti, da quello più sensuale e letterario di Francesca fino all’amore cosmico che porta davanti a Dio, con Beatrice.
Beatrice permette a Dante di conoscere l’amore come è cantato nello Stil Novo, è la donna che, rendendo il saluto, irradia beatitudine, ma quando poi glielo rifiuta Dante, in crisi, si volge ad un amore disinteressato che non necessita di essere ricambiato e idealizza Beatrice che diventa strumento di bellezza spirituale e di purezza del sentire. Beatrice muore a 24 anni e ancor più ispira tutta l’opera creativa di Dante, diventa oggetto di una lunghissima devozione.
Francesca, nel girone infernale dei lussuriosi, è l’eroina mitica dell’amore sensuale, passionale, incontenibile. Dante è molto interessato a lei, le parla a lungo. Francesca gli racconta che è stata la letteratura a spingerla all’incontro erotico con Paolo; fraintendendo, trasporta il modello della gentilezza cortese, che innalza e rende nobili, su un orizzonte erotico. Probabilmente anche Dante potrebbe essersi perduto in un amore simile, mostra infatti una partecipazione emotiva molto forte e forse riflette su una stagione diversa della sua vita, quella delle passioni giovanili, del loro lato oscuro e…. perde i sensi.
Dante nelle Rime dedica alcune poesie alla Donna-Petra, donna crudele, con lei sperimenta una forma di amore e di poesia totalmente diversa che si può definire Aspro Stil Novo, canta un amore passionale, carnale, con l’intento di esplorare anche gli aspetti più oscuri dell’amore, con allusioni ad aspetti perversi, anche sadomasochisti. Lo scrittore glissa su questo aspetto, è un groviglio esegetico complicato.
A Pia de’ Tolomei, che Dante incontra nel Purgatorio, dedica pochissimi versi. Non è tanto importante la sua storia di donna mite, uccisa dal marito, perché dalla indeterminatezza e dal mistero in cui è avvolta acquista spessore e carica emotiva. Per quanto ci si sforzi di dare volti più precisi possibili ai personaggi, spesso i loro volti artistici, la loro verità letteraria, possono essere conquistati soltanto attraverso i versi.
Anche Matelda, sacerdotessa cristiana, è avvolta nel mistero, i molti tentativi di identificazione sono sempre falliti. Matelda incarna la felicità innocente e guida il Poeta verso il passaggio dal Paradiso Terrestre al Paradiso Celeste, momento altissimo, sublime, prepara l’arrivo di Dante a Beatrice e a lei lo conduce.
Un cenno merita senz’altro Piccarda Donati, cugina di Gemma; apparteneva alla famiglia Donati che estromise Dante dalla città, ma Piccarda era legata al Poeta. Dante la incontra nel Paradiso e ci mostra la dimensione reale di una donna che subisce la violenza maschile. Sottratta alla vita religiosa da lei scelta, rapita dal convento dal fratello, fu sottoposta ad un matrimonio non voluto, usata come merce di scambio all’interno di un gioco famigliare. Infelice nel matrimonio, chiamata da Dio, trova finalmente la beatitudine.
L’universo femminile è al centro di questo saggio e credo che dedicare un libro alle Donne di Dante, soprattutto quelle delle sue opere, sia fondamentale per capire il Poeta. Il suo atteggiamento verso la donna è da conservatore, non bisogna farsi illusioni sul suo professionismo sociale, è un uomo del suo tempo, ma con una sensibilità unica in quel tempo. Dante è un innovatore, crea l’indimenticabile Beatrice, la donna amata, che da donna angelo della poesia stilnovista diventa incredibilmente messaggera del Divino, donna guida del Paradiso, esperta di teologia, legge nel pensiero di Dante e soprattutto parla con lui, è una donna che parla e agisce e non è più una figura muta come quelle della poesia tradizionale.
L’amore rappresenta il mezzo di nobilitazione e di costruzione del Poeta, queste donne servono da specchio e devono essere diverse per rappresentare i suoi diversi momenti emotivi. Le donne sono fondamentalmente mezzi e veicoli di rispecchiamento, riflessione e rappresentazione di sé, tutte esprimono fasi di sviluppo e passaggi epocali della coscienza del Poeta. Dante ha una visione quasi mistica del femminile, le sue donne rimangono archetipi universali per la nostra cultura letteraria ma anche emotiva e quotidiana e vanno arricchendosi nel tempo sempre di nuove interpretazioni, cresce il loro impatto sull’immaginario collettivo, un lascito prezioso del Poeta.
Immagini nella pagina:
Dante Gabriel Rossetti, Il saluto di Beatrice, 1880-1882, Museum of Art, Toledo, Ohio, Stati Uniti
Giuseppe Frascheri, Francesca da Rimini, 1846, Galleria d’Arte Moderna di Genova
Dante Gabriel Rossetti, Pia de’ Tolomei, (1868-1880), Spencer Museum of Art, University of Kansas, Lawrence, Stati Uniti
Albert Maignan, Dante incontra Matelda, 1881, Collection des Musées d’Amiens