LibriBallando ad Auschwitz

Paul Glaser

a cura di Carmela Di Matteo

Ballando ad Auschwitz (Miniatura 497x717 px)E così ebbe inizio. Dovevo ballare sulla musica del giradischi. Impiegai un istante per decidere quale disco mettere, poi Kurt alzò la mano. Cadde il silenzio e io presentai me stessa e il ballo che stavo per eseguire. Era una mazurca. Prima lenta poi veloce. Eseguii tre danze differenti e dopo mezz’ora tutto finì. Nessuno applaudì, ma poi mi venne data una forma intera di pane come ricompensa e mi rispedirono alla mia baracca. A letto, quella notte, raccontai a Martha e a Rachel le mie avventure e condivisi il pane che avevo tenuto nascosto sotto i vestiti.

Titolo originale: Tante Roosje
Tradotto da: Alberto Cristofori
Pubblicato da Bompiani, 2014

Ballando ad Auschwitz nasce dalla curiosità di Paul Glaser che, cresciuto in una devota famiglia cattolica nei Paesi Bassi, in età adulta scopre di avere origini ebraiche. La notizia lo turba a tal punto che Paul comincia una minuziosa ricerca sulle vicende della sua famiglia durante la Seconda guerra mondiale e scopre il motivo della frattura fra suo padre e Rosie, zia di Paul.

Rosie Glaser è un’ebrea non praticante, nata nel 1914 in una famiglia ebrea benestante in Olanda. Vive un'adolescenza ribelle e piena di amori, coltiva la danza, sua grande passione, fino a farla diventare un lavoro e si sposa col proprietario della scuola di ballo in cui insegna, Leo.
Quando i nazisti prendono il potere, apre una scuola di ballo nell'attico dei suoi genitori. Rosie e Leo vivono nella casa del cognato, fratello di Leo, simpatizzante nazista, che umilia Rosie ogni volta che può. Leo non prende mai le difese della moglie e il matrimonio finisce. L'ex marito la denuncia alla Gestapo e Rosie viene deportata ad Auschwitz e utilizzata come cavia umana per gli esperimenti di Mengele e di Glauber.
Il direttore del campo, venuto a conoscenza della sua passione per la danza, le permette di ballare negli spettacoli per i soldati e di organizzare una scuola di ballo per i militari tedeschi. In questo modo Rosie riesce a salvarsi e ad aiutare anche due compagne, Martha e Rachel.

Nel romanzo sono inserite tante foto di famiglia che offrono una cronaca vera di quel periodo storico.
L’autore è riuscito a fornire un ritratto di una donna straordinaria, coraggiosa e a suo modo eroina, che attraverso il suo diario ha reso noto al mondo le atrocità e le aberrazioni vissute da milioni di esseri umani.
La lettura del romanzo però non angoscia il lettore, nonostante le vicende narrate, e questo rende l’opera diversa da tante che hanno testimoniato quel periodo storico.

Paul Glaser è nato in Olanda subito dopo la Seconda guerra mondiale. Ha svolto ruoli di rilievo in alcune istituzioni educative e sanitarie. Ballando ad Auschwitz è il suo primo libro.

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