Mia madre mi ha trasmesso, con il suo sangue guasto, l'inquietudine, la mancanza di indulgenza. Quando è morta non ero accanto a lei, non la vedevo da vent'anni. Non sono andata al suo funerale, non ho mai pianto sulla sua tomba. Non c'è stato perdono. Non tutte le storie sono storie d'amore, non tutte le storie hanno lieto fine. La mia è la storia di chi ha vissuto attraverso le storie degli altri, di chi ha visto tutto senza mai essere vista. La mia è la storia di un'ombra.
Pubblicato da Neri Pozza, 2018
Vivian, dopo la separazione dei genitori, trascorre un'infanzia difficile con sua madre. La donna, che non le manifesta mai amore, è molto presa a racimolare qualche soldo e a trovare una casa che le accolga. Arrivano da una giovane zia che le ospita e che poco dopo si sposerà con un uomo che per Vivian si rivelerà essere l'orco che abuserà di lei. Continuano gli spostamenti delle due donne dalla Francia agli USA.
Per la ragazzina, alla paura che la madre le incute si sostituisce la rabbia feroce verso la genitrice, che dovrebbe amarla ma la tratta solo malamente. Scappa di casa appena adolescente. Queste tristi vicissitudini ci vengono narrate intervallando racconti di Vivian adulta alle prese con il suo lavoro di babysitter.
Compaiono altri personaggi e, fra tutti, la sua amica fotografa che le insegna a utilizzare e ad amare la macchina fotografica. Da questo momento la fotografia sarà la sua sola compagna e, come una vera amica, salverà Vivian in tante situazioni di difficoltà e di solitudine. Uno scatto dietro l'altro per cogliere frammenti di vita, sensazioni o emozioni altrui. Rullini, inquadrature, scatti, negativi; mai stampe. Lei è una fotografa e non si separa mai dalla sua Rolleiflex.
Per mantenersi, Vivian lavora presso una famiglia dove accudisce due bambini. Il padre di famiglia è uno scrittore che manifesta una spiccata sensibilità verso gli atteggiamenti insoliti della loro tata. Nasce un particolare coinvolgimento tra i due, che dimostrano di capirsi reciprocamente, ed entrambi comprendono il disagio che le loro vite stanno attraversando.
Nella lettura, la conoscenza degli eventi che da bambina hanno travolto Vivian ci aiuta a comprendere le scelte di questa donna divenuta adulta.
Vivian Maier è la protagonista di questo bel romanzo. È realmente esistita, morendo nel 2009 all'età di ottantatré anni. È stata una fotografa, ma si guadagnava da vivere facendo la tata, la babysitter. Di molto sorprendente c'è che lei non stampava le sue foto. Ha conservato 150.000 negativi in un deposito il cui contenuto è andato all'asta, per poi arrivare nelle mani di un giovane rigattiere che ne ha compreso il valore e ha cominciato a fare ricerche sulla misteriosa fotografa. Si sono susseguite mostre, libri, saggi per diffondere l'arte di questa fotografa che ha fatto di tutto per rimanere sconosciuta.
La storia narrata è frutto della fantasia della scrittrice la quale, però, si è basata sui documenti da lei reperiti per la bella narrazione che ci offre.
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Francesca Diotallevi è una giovane scrittrice contemporanea, laureata in Scienze dei Beni Culturali. Con questo romanzo Dai tuoi occhi solamente ha ricevuto diversi premi letterari; altre sue opere sono: Le stanze buie (prima edizione 2013, edizione riveduta 2021), Amedeo, je t'aime (2015), Dentro soffia il vento (2016), con il quale ha vinto la seconda edizione del Premio Neri Pozza sezione giovani.