Aurore boreali apparse nell’Ottocento nel cielo di Bologna

di Daniela Bottoni

La sera del 25 ottobre 1870 l’aurora boreale a Bologna si replicò, ma l’effetto fu minore, perché minore fu la luce rossa. I bolognesi accorsero nelle piazze e in particolare in quella della Montagnola per ammirare il nuovo e stupendo spettacolo.

Immagine 2665 (Miniatura 550x485 px)L’aurora boreale apparsa a Bologna il 24 e 25 ottobre 1870 fu osservata perfino in Sicilia. L’allora direttore dell’Osservatorio di Palermo Gaetano Cacciatore, colpito dalla splendida visione, ne lasciò una vivida testimonianza: L’intensità fu massima verso le ore 7:19 ed il cielo allora sembrò un mare di fuoco con fiamme continuamente agitate. Allora furon visti dall’uno e dall’altro lato e spesso dal mezzo elevarsi altezze enormi di colonne d’una luce bianca giallognola, e varia di continuo di posizione e forme, or tramutandosi in fasci di grandi dimensioni, ora in getti luminosi e vivaci (da Bullettino Meteorologico del Real Osservatorio di Palermo, n.10 – Vol- VI, Ottobre 1870).

Bisogna immaginare il forte impatto suscitato a quel tempo da un fenomeno naturale così straordinario e misterioso sulla gente comune: stupore e meraviglia senz’altro, ma anche l’inquietudine generata dall’ignoto. Sempre in Sicilia, a Licata, in occasione dell’aurora boreale del 1870 il panico dilagò tra la popolazione, tanto da indurre il sindaco a informarne il prefetto di Agrigento.

Il primo a fornire una spiegazione scientifica del fenomeno fu l’esploratore e fisico norvegese Kristian Birkeland alla fine dell’800, anche se le sue teorie vennero confermate solamente nel secolo successivo.

Non mancava poi chi interpretava il prodigio traendone fantasiose previsioni per il futuro. Come riporta sempre il nostro Bottrigari: Anche in questa circostanza il basso popolo ne ha dette di ogni fatta, congetturando dalla insolita meteora disgrazie e guerre sanguinose.

E se tali credenze popolari e scaramanzie sono estranee all’uomo di oggi, informato e istruito, restano immutati lo stupore e l’incanto suscitati da questi spettacoli che, mi permetto di aggiungere, dovrebbero mescolarsi ad un doveroso senso di rispetto e responsabilità verso la Natura e il Pianeta.


Immagine nella pagina:

G. Montemagno, Acquerello raffigurante una fase dell’aurora boreale osservata a Caltagirone nelle notti del 24 e 25 ottobre 1870, tav. III (Fonte: http://www.astropa.inaf.it/rectoverso-aurore-inaspettate/)

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