Agamennone Zappoli, drammaturgo e patriota

di Marina Calori

Arena del Sole (Miniatura 500x768 px)

Purtroppo i moti di Romagna nel 1846 gli fecero varcare i confini granducali e passare nello Stato Pontificio, dove venne subito catturato, ancora una volta imprigionato e condannato all’esilio. Per riunirsi ai tanti mazziniani che vi soggiornavano, fu in Corsica e a Bastia lavorò freneticamente per stendere un paio di testi, Pasquale Paoli e Il generale Gaffori, esaltanti l’irredentismo isolano, e per far stampare una nuova edizione del Dante Alighieri, accresciuta e corredata di note storiche, quindi passò a Marsiglia dove condivise la miseria con tanti altri rifugiati. L’amnistia di Pio IX lo riportò a Bologna nel luglio del 1846: gli amici di un tempo gli procurarono un impiego presso la Biblioteca Comunale mentre a teatro veniva rappresentato con successo il Salvator Rosa, ed ebbe modo di abbracciare Gustavo Modena nella primavera del 1847 quando recitò per qualche sera al Teatro del Corso.

Volantino (Miniatura 219x324 px)In questo stesso teatro venne festeggiata la pubblicazione dello Statuto con la messa in scena dei Lombardi alla prima crociata di Verdi e, per sottolineare il significato patriottico e libertario dello spettacolo, per due sere Zappoli venne invitato a declamare, su un palco tutto impavesato, il Canto di riconoscenza da lui composto e dedicato “ai martiri della libertà italiana”, un testo poetico che venne stampato e venduto in migliaia di copie col titolo di Canto di riconoscenza ai morti della libertà italiana dettato dal dottor Agamennone Zappoli e da esso declamato nel teatro del Corso in Bologna la sera del 28 marzo 1848.

All’Arena del Sole i suoi drammi Virginia Galluzzi e Annibale Bentivoglio furono tra i più applauditi e piacque anche il Dante Alighieri dopo che l’autore vi appose qualche energica sforbiciata per non annoiare il pubblico.
Infine, la rivolta alle armate austriache culminata con la giornata dell’8 agosto, e la partecipazione popolare all’insurrezione e allo scontro armato, spinsero Zappoli a stendere una rievocazione scenica dell’evento. In pochi giorni completò il copione de La memorabile vittoria del popolo bolognese nell’8 agosto nella Montagnola, che venne rappresentato la sera del 28 agosto dalla compagnia Etrusca all’Arena del Sole, a poca distanza da dove i combattimenti avevano avuto luogo e il successo prevedibile della prima recita si ripeté durante le quattro repliche che seguirono.


Immagini nella pagina:
Arena del Sole nel 1886 - Il vecchio ingresso sull’allora via Malcontenti (tratto divenuto parte di via Indipendenza nel 1888), Collezioni Fondazione CaRisBo
Foglio volante firmato da Agamennone Zappoli, Bologna, 9 agosto 1848, Museo civico del Risorgimento di Bologna - Certosa

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