Possiamo anche intuire che l’atmosfera nell’Arena fosse surriscaldata dal momento che il manifesto, stampato per l’occasione, invitava il pubblico a non prendersela con gli attori che, nella finzione scenica, ricoprivano il ruolo degli Austriaci. Ma l’autore, così apertamente schierato dalla parte dei diseredati, venne ben presto accusato di essere un capopopolo, infaticabile autore di proclami e manifesti, e guardato con crescente sospetto. Nei primi mesi del 1849 Zappoli decise di dare alle stampe il suo dramma che opportunamente intitolò Il trionfo del popolo bolognese nell’8 agosto 1848, dedicandolo al popolo “che per la prima volta viene sulla scena, e faccia Iddio che venga presto sulla scena del mondo”, e corredandolo con un apparato documentario che riportava gli elenchi dei partecipanti, dei feriti e dei morti nello scontro armato, seguito da una rassegna di arringhe e discorsi pronunciati al Circolo Popolare.
La sua carriera di autore drammatico militante, sempre al servizio di un ideale, era inevitabilmente conclusa perché, con il ritorno degli Austriaci, gli venne negata l’amnistia del settembre del ’49. In seguito venne arrestato, tradotto da un carcere all’altro, condannato a venti anni di prigionia commutati, grazie alle continue suppliche presentate dalla moglie e perché gravemente malato, nell’esilio perpetuo. In Piemonte ritrovò tanti compagni e cari amici, come Savino Savini con il quale aveva sempre mantenuto vivo un rapporto epistolare, che gli procurarono la direzione di un giornale locale, ma il clima rigido lo costrinse a partire per la Riviera. Poté arrivare solo fino a Nervi, dove morì il 22 gennaio 1853.
Testo e immagini tratti dal sito “Storia e Memoria di Bologna”, per gentile concessione del Museo civico del Risorgimento di Bologna – Certosa: https://www.storiaememoriadibologna.it/zappoli-agamennone-519493-persona.
Immagine nella pagina:
Avviso teatrale per il dramma Annibale Bentivoglio ovvero il trionfo dei Bolognesi contro i tiranni di Agamennone Zappoli, Arena del Pallone (Sferisterio), Bologna, 29 giugno 1848, Museo civico del Risorgimento di Bologna – Certosa