Gli inquieti trampolieri di Re Carlo

di Antonio Nanetti


Stormo di fenicotteri (Miniatura 219x219 px)La nobile vicinanza si estende anche agli antichi abitanti del Libano che, forse anche per la loro organizzazione in città fortemente autonome, non risulta dessero un nome particolare al loro popolo. I greci e con loro altri popoli mediterranei li chiamavano invece fenici, perché noti per il commercio della preziosissima phoínix, la porpora. Una fama che questo popolo intraprendente aveva costruito a spese del murice spinoso, un povero gasteropode marino ignaro portatore del costoso pigmento e razziato dalle scorribande di questi avidi marinai entro e fuori le Colonne d’Ercole.

La Fenicia era poi parte della più ampia regione levantina detta terra di Canaan, forse dall’accadico “kinaḫḫu”, che in quella lingua significherebbe, di nuovo, “rosso porpora”. “Fenicia” e “Canaanea” sono quindi verosimili sinonimi, che alludono allo stesso colore attraverso il greco l’uno e l’accadico l’altro.

Quando non fabbricavano porpora i fenici facevano molte altre cose. Come nessuno però eccellevano nella fondazione di nuove colonie che, sparse ovunque nel Mediterraneo, erano raggiunte velocemente con snelle navi di cedro. Tra le colonie più fortunate c’era Cartagine, fondata attorno al IX secolo a.C. Il suo nome proverrebbe dal fenicio Qrt-ḥdšt (quella lingua non riportava le vocali) il cui significato è stato ricostruito in “Città nuova”. Questo l’accomuna a Napoli, una delle città più importanti della Magna Grecia, fondata come Partenope circa un secolo dopo, ma rifondata in seguito col nome di Neapolis, “Città nuova” appunto.

Cartagine fortunata, si diceva, almeno fino a quando non si scontrò con i romani i quali, ostinati, dopo circa un secolo di guerre con alterni successi, riuscirono a distruggerla. Erano le Guerre puniche. Infatti, i romani chiamavano punicus quel popolo reciprocamente ostile della sponda opposta del Mediterraneo in conseguenza del plausibile adattamento del termine che presso i romani indicava i fenici della terra d’origine, con corruzione dell’iniziale aspirata (ph = f) in sorda (p). Le Guerre puniche erano quindi le Guerre fenicie con la “F” cambiata in “P”.

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