Le Vivandiere: le eroine dimenticate degli eserciti ottocenteschi

di Delia Lenzi


garde republicaine a pied (Miniatura 219x160 px)Fu solo ai primi del ‘900, con le migliorie tecnologiche e le innovazioni in campo militare, che si optò per l’eliminazione completa di questa figura a cui di fatto non si aveva mai dato un vero riconoscimento, dimenticandone i meriti e l’indubbio valore nella struttura logistica a sostegno dei soldati.


chasseurs a pied Armée Francaise (Miniatura 219x292 px)Ma questa damnatio memoriae era ancora lontana e nella prima metà dell’800 il ricordo delle vivandiere era molto presente in memoriali stampati, raffigurazioni pittoriche, racconti e non ultimo in produzioni artistiche all’epoca di grande successo.
Alcune sono rappresentate ancora oggi, come la celeberrima opera “La figlia del Reggimento” di Gaetano Donizetti del 1840 e il balletto “La Vivandière” di Arthur Saint-Léon del 1844. Nell’opera la protagonista, una piccola orfana, viene cresciuta come una figlia dai soldati del Reggimento a cui apparteneva il padre caduto in guerra.
La Vivandiera - scuola italiana XIX (Miniatura 445x594 px)


Questo non era un fatto insolito, è celebre la storia di Caterina Romè.
Rimasta orfana della mamma, a sua volta vivandiera, morta nella battaglia di Fleurus, venne adottata dal Reggimento della madre e ne seguì la professione. Partecipò alle Campagne di Spagna ed Austria dove venne ferita a Wagram.
Seguì l’imperatore all’Elba e nella Campagna dei cento giorni, dove venne nuovamente ferita a Waterloo. Il balletto invece aveva come interprete Fanny Cerrito.

Presentato a Londra nel 1844 e pochi mesi dopo, con lo stesso successo, anche a Bologna, venne censurato nel 1848 alla Fenice di Venezia quando la Cerrito, figlia di un veterano delle guerre napoleoniche, si presentò sul palcoscenico con un costume in rosso, bianco e verde.


Nell’ambito del Risorgimento italiano le vivandiere continuarono a svolgere le loro funzioni nei vari eserciti, affiancate via via da associazioni femminili formatesi a partire dal 1830, che però si occupavano esclusivamente dell’assistenza ai soldati feriti e furono precorritrici dei futuri corpi infermieristici.


Immagini nella pagina:
Guardia Repubblicana a piedi, dopo il 1870, litografia, Museé de l’Image, Ville d’Èpinal (a destra immagine di vivandiera).
Armée française, Corps des chasseurs à pied (in basso a sinistra immagine di vivandiera), 1859.
“La Vivandiera”, scuola italiana del XIX sec., Galleria W. Apolloni©, Roma.

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