A polite lady

L’educazione inglese fra Settecento e Ottocento

di Chiara Albonico

Caspar_David_Friedrich (Miniatura 219x165 px)Il sistema sociale era rigidamente conservatore da tutti i punti di vista: permetteva che il titolo e le proprietà potessero passare unicamente al primogenito maschio. Figlie femmine e figli cadetti non avevano alcun diritto, non ereditavano il titolo e, se le figlie del lord venivano comunque chiamate lady, già alla seconda generazione i nipoti perdevano anche questo riconoscimento: i signori erano semplicemente Mr. Era dunque importante per chiunque conoscere in anticipo i legami di parentela della persona che si incontrava per la prima volta, così come era importante conoscere la rendita delle sue terre. Quest’ultimo elemento era naturale per la società inglese del tempo e la domanda sulla effettiva ricchezza e sulla rendita di cui godeva un uomo, oggi così indelicata alle nostre orecchie, era socialmente accettata perché consentiva di collocare il soggetto in una scala di prestigio.

I nobili inglesi avevano difeso la patria, ne possedevano la maggior parte e occupavano più del novanta per cento dei seggi alla Camera dei Comuni. La loro preminenza nella società era perlopiù accettata come un fatto naturale e, nonostante gli scontri interni, la casta si autoproteggeva creando una cortina impenetrabile.

Morning-dress-Ackermanns-ca1820 (Miniatura 491x600 px)Per tenere a bada e alla debita distanza una borghesia sempre più ricca e, dunque, per essere riconosciuto come nobile un aristocratico doveva comportarsi come tale. Il comportamento maschile era chiaramente delineato: l’uomo inglese era per natura serio, riservato, razionale, affidabile, di elevati sentimenti, schietto e sincero, modesto. Contrariamente al significato che si attribuisce in italiano al termine, modesty, come scrisse Charles Allen nel 1760, significava avere una giusta opinione di sé, della propria intelligenza, conoscenza, spirito, bellezza, rango e patrimonio.

L’uomo inglese dunque non poteva essere galante, perché avrebbe significato essere falso, e questo non era tollerabile: l’unica galanteria ammessa, perché sincera, doveva essere rivolta a chi si amava. Dato che la donna amata era per natura inferiore, ogni deferenza e delicatezza nei suoi confronti era una compensazione per la manifesta superiorità dell’uomo. Per non incorrere nei pericoli di altre galanterie fuori luogo e, dati i suoi limiti, per rimanere al riparo dalle discussioni che contribuivano a costruire una realtà sociale che non poteva comprendere, la donna, incapace di razionalità, era così destinata al focolare, luogo per lei scelto, naturale, d’elezione, perfetto per coltivarne la sensibilità. D’altra parte sempre Fordyce, che non si faceva scrupoli nell’essere schietto, disse che la natura sembra aver formato le facoltà [intellettuali] del vostro sesso per la maggior parte con meno vigore rispetto al nostro; osservando in questo caso la stessa distinzione che si vede nella cornice più delicata del vostro corpo. E aggiungeva: Certo, sono ammesse prontamente alcune eccezioni… ma voi stesse, penso, riconoscerete che guerra, commercio, politica, esercizi di forza e destrezza, filosofia e scienze astratte, sono più propriamente nel terreno degli uomini. Sono sicuro che le donne mascoline, [che sono] contente se condividete una parte di questo territorio con noi, non capiscono il vostro vero interesse.


Immagini nella pagina:
C. D. Friedrich, Gedächtnisbild für Johann Emanuel Bremer, 1817, Alte Nationalgalerie, Berlino.
Abito da giorno (morning dress), ca 1820 (deposito Ackermann).



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