Venerdì 21 settembre 1900 – Palazzo Boschi-Rivani, Casalecchio di Reno (Bologna)
Il sole, come un pittore stanco, cede il passo alla sera, tingendo i palazzi di Bologna di un arancione caldo e nostalgico. L'afa estiva, che per settimane ha avvolto la città come un abbraccio soffocante, inizia ad allentarsi, lasciando spazio a una brezza fresca che soffia silenziosa dagli Appennini.
A Casalecchio, immersa nel verde silenzioso della campagna, Palazzo Boschi-Rivani si prepara ad accogliere i suoi ospiti per il consueto pranzo dell'equinozio d'autunno. La villa, dimora dei coniugi Rivani, emana un'atmosfera di gioiosa vivacità, come se al suo interno stesse prendendo vita una melodia di emozioni.
Dalle finestre aperte filtra la luce dorata delle candele, creando un gioco di luci e ombre che danza sulle pareti riccamente decorate. I domestici, muovendosi con discrezione e professionalità, ultimano i preparativi del pranzo. Il profumo di pietanze succulente, sapientemente elaborate dalle mani della cuoca, si diffonde nell'aria, e sicuramente stuzzicherà l'appetito degli invitati attesi.
Nel giardino, già illuminato da lanterne soffuse che sembrano piccole stelle cadute sulla terra, tavoli e sedie vengono disposti con cura, come petali di un fiore immaginario. Tra le aiuole fiorite, dove profumano rose e lavanda, e gli alberi rigogliosi che offrono un riparo dal cielo stellato, si crea un'atmosfera suggestiva e romantica, perfetta per una serata di festa e condivisione.
Man mano che gli invitati giungono a Villa Garagnani, vengono accolti con calore e affetto dai coniugi Rivani. Sorrisi, strette di mano e saluti cordiali riempiono l'aria, creando un clima di familiarità e amicizia sincera. Tra i presenti, i volti dei vecchi e dei nuovi membri dell'alta società felsinea si intrecciano, dando vita a conversazioni vivaci e animate. Si raccontano aneddoti di vita quotidiana, si discutono temi di attualità, si scambiano opinioni appassionate. Ogni parola, ogni gesto è espressione di un legame profondo che unisce i presenti, creando un'armonia speciale che avvolge l'intera villa.
Al termine del pranzo, servito con raffinatezza ed eleganza, gli ospiti si spostano in giardino. Sulle tavole apparecchiate con cura, i resti del banchetto lasciano il posto a rosolii e distillati sapientemente realizzati in casa e a squisiti lattinpiedi, giambelle e crostate.
Immagine nella pagina:
A sinistra l'autore del racconto, a capotavola il Marchese Eugenio Lopez Corsini e alla sua destra Donna Giulia Vittoria Grimani